La "Botter" coinvolta nell'inchiesta sul vino contraffatto in Puglia

La casa vinicola Botter a Fossalta di Piave
IL CASO FOSSALTA DI PIAVE C’è anche l’azienda vinicola Botter di Fossalta di Piave tra i nomi dell’inchiesta Ghost Wine, vino fantasma, condotta dalla...

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IL CASO
FOSSALTA DI PIAVE C’è anche l’azienda vinicola Botter di Fossalta di Piave tra i nomi dell’inchiesta Ghost Wine, vino fantasma, condotta dalla procura di Lecce. Lo riferisce il quotidiano on line “Affariitaliani”.

Nel 2019 venne a galla, nel Salento, un sistema di adulterazione del vino. In sostanza in Puglia arrivavano camionate di vino scadente prodotto in Spagna, che veniva poi adulterato nei sapori e nei colori sino a renderlo assolutamente simile a quello originale, che veniva poi imbottigliato con etichette doc pregiate. Il vino sarebbe stato “corretto” con un mix di zucchero e sostanze da taglio chimiche, miscelate in maniera così perfetta da ingannare non solo il palato dei consumatori più raffinati, ma persino i controlli effettuati dagli esperti. E la novità degli ultimi giorni è proprio il presunto coinvolgimento di una delle case vinicole di maggiore tradizione e prestigio in Veneto, la “Botter Carlo & C. spa” di Fossalta di Piave, che ha una storia quasi centenaria e commercia in Italia e all’estero vini italiani di qualità. Secondo gli inquirenti la società per azioni presieduta da Alessandro Botter, 47 anni di Jesolo, e precedentemente da Arnaldo Botter, 83 anni di San Donà (entrambi indagati) sarebbe socia occulta della Megale Hellas di San Pietro Vernotico e si sarebbe occupata di commercializzare in tutto il territorio nazionale e all’esterno il vino adulterato.
LA NOTA DELL’AZIENDA

Ma la Botter smentisce in modo netto la ricostruzione della Procura: «Con riferimento - si legge in una nota - alle notizie relative al proprio coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Lecce sulla presunta alterazione di prodotti vinicoli pugliesi, Botter si dichiara completamente estranea alla vicenda e, se mai, vittima degli illeciti che s’ipotizzano commessi da parte di un fornitore salentino». La società veneziana assicura di avere «sempre svolto accurate analisi e verifiche sugli standard qualitativi del vino commercializzato con le proprie etichette. Ad ulteriore e definitiva tutela – si aggiunge - Botter ha sospeso cautelativamente ogni approvvigionamento dall’azienda vinicola attinta dall’indagine e ha avviato una scrupolosa serie di ulteriori verifiche e controlli supplementari sul prodotto avviato all’imbottigliamento, al fine di garantire la tradizionale qualità dei vini commercializzati con le proprie etichette». La società confida che «l’attenta disamina degli atti e la puntuale verifica dei fatti indurranno la magistratura ad archiviare quanto prima la posizione di Botter».
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Il Gazzettino