CHIUSAFORTE (Udine) - Per adesso si può visitare per tutta l'estate gratuitamente, nei fine settimana, accompagnati da una guida, ma presto nella fortezza di Col Badin,...
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Gli alloggi degli ufficiali, infatti, sono stati trasformati in confortevoli camere per turisti, già arredate, con servizi igienici privati. Nel corpo principale, invece, ci sono le stanze più grandi, per le comitive. Per arrivare a Col Badin, fortezza di proprietà del Comune, che lo ha restaurato dopo anni di abbandono, si percorre a piedi un breve tratto di strada che si stacca dalla dalla statale 13 e che richiede 10-15 minuti di cammino. Ma in futuro è prevista anche la pavimentazione del tratto, per un accesso gratuito anche ai veicoli.
Costruita agli inizi del Novecento
La fortezza fu costruita agli inizi del Novecento in previsione di una possibile guerra con l'Impero Austroungarico. L'opera faceva parte del sistema difensivo Fortezza Alto Tagliamento-Fella. Era armata con quattro cannoni da 120G protetti da cupole corazzate e da una mitragliatrice a scomparsa Gardner. La guarnigione che la presidiava era composta da 200 militari. Alla fine della prima guerra mondiale divenne un luogo di addestramento del Battaglione Cividale fino all'abbandono totale da parte dell'Esercito.
La rievocazione storica
Oggi è possibile visitare le stanze dove venivano allestiti i proietti di artiglieria che sono state trasformate in museo (nelle foto). C'è poi un'aula didattica con videoproiezioni a tema che illustrano cosa sia stata la guerra nelle montagne delle Alpi Giulie. La parte più caratteristica del forte è la batteria dove sono state allestite stanze-museo con cimeli originali dell'epoca. Si chiude la visita entrando nelle cupole che sono state ricostruite per permettere al turista di immedesimarsi negli artiglieri che servivano ai pezzi. Orari di visita: sabato e domenica 10-12/15-18. Domani, sabato 22 luglio, e domenica 23, la fortezza si anima con la rievocazione storica a cura dell'Associazione Amici Fortezza di Osoppo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino