Forte mal di testa, dimesso due volte dal pronto soccorso muore a 40 anni. Due medici indagati

Andrea Naliato ucciso da un'emorragia cerebrale. Il radiologo Luigi Davì e il collega del pronto soccorso Virginio Brazzale rischiano il rinvio a giudizio

Andrea Naliato
PADOVA - La Procura di Padova ha individuato i due possibili responsabili della morte di Andrea Naliato, 40enne autotrasportatore di Arre. In un primo momento il pubblico...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - La Procura di Padova ha individuato i due possibili responsabili della morte di Andrea Naliato, 40enne autotrasportatore di Arre. In un primo momento il pubblico ministero Silvia Golin, titolare delle indagini, aveva iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo sei persone: tre medici e tre infermieri. Ma dopo l’autopsia, effettuata dal medico legale Antonello Cirnelli coadiuvato dagli esperti Mangiafico e Costigliola, il magistrato ha ristretto il campo e nei giorni scorsi ha chiuso le indagini. 


Così il medico radiologo Luigi Davì e il collega del pronto soccorso Virginio Brazzale, entrambi in forze all’ospedale di Schiavonia, adesso rischiano il rinvio a giudizio. L’inchiesta era scattata dopo l’esposto presentato dalla famiglia della vittima. 

IL FATTO 
A fine ottobre del 2022 l’autotrasportatore ha sofferto di una terribile emicrania. Naliato, preoccupato, il 26 di ottobre si è fatto accompagnare in guardia medica a Conselve, dove è stato visitato e gli sono stati somministrati alcuni farmaci per regolare la pressione del sangue. Ma il dolore alla testa non passava così il 28 ottobre, si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di Schiavonia. I medici lo hanno sottoposto a una Tac e gli sono stati prescritti altri medicinali per la pressione. Ma una volta rientrato a casa ha accusato ancora quella potente emicrania. 
Il 31 di ottobre è stato nuovamente ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale di Schiavonia. E anche in questa occasione è stata eseguita una seconda Tac e gli sono stati somministrati ancora farmaci per l’ipertensione. Dimesso è stato di nuovo preda di forti dolori al capo. La situazione è precipitata il 2 novembre, quando a casa con la famiglia ha accusato un malore. La compagna ha chiamato il Suem 118 e mentre aspettava l’arrivo dell’ambulanza ha rianimato Andrea. L’autotrasportatore questa volta è stato ricoverato all’Ospedale civile di Padova dove il 4 novembre è deceduto a causa di una emorragia cerebrale.

L’ACCUSA
Secondo la Procura Davì ha effettuato una diagnosi sbagliata omettendo di rilevare una evidente aneurisma cerebrale dell’arteria comunicante anteriore destra della dimensione di 6-7 millimetri. Il medico legale Cirnelli, nella sua relazione per gli inquirenti, ha scritto come una aneurisma simile era stata diagnosticata alla famosa stella di Hollywood Sharon Stone, poi operata e guarita. Insomma, Naliato poteva essere salvato anche perchè, ancora secondo l’accusa, Davì non si è adoperato per far rivalutare le immagini presso un’altra struttura o un altro professionista. 


Brazzale invece, ancora per l’accusa, non avrebbe preso in esame la mancata risposta alla terapia somministrata dopo il primo accesso al pronto soccorso e non avrebbe considerato quando indicato da un collega neurologo. Inoltre, non avrebbe pensato nè a un ricovero e nè all’acquisizione di pareri da parte di specialisti. Alla fine ha dimesso Naliato, in codice bianco, come paziente iperteso.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino