Caner minaccia: «Zero fondi a chi vuole andare in Alto Adige». E scoppia la rivolta

Intervento di Federico Caner
LONGARONE - L'assessore Federico Caner scatena le ire...

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LONGARONE - L'assessore Federico Caner scatena le ire dell'Alto Bellunese. Nel suo intervento alla premiazione "Piave d'argento" ha parlato di autonomia e si è rivolto in particolare a quei cittadini che si stanno preparando a rinnovare la fuga in Trentino Alto Adige: "Che non pensino di beccarsi i soldi dei veneti e dopo andarsene altrove. Perché blocco subito i bandi ed escludo questo gruppo". Da parte dei destinatari della comunicazione, "imbarazzo e vergogna". Omaggiando la figura di Max Pachner, domenica a Longarone, Caner ha ricordato come egli fosse un uomo che "ha sempre lottato affinché Sappada rimanesse in Veneto e non emigrasse in Friuli, puntando su un'autonomia riconosciuta a tutto il territorio bellunese. E aveva ragione". Poi ha proseguito sottolineando che "il Bellunese ha diritto a questo: subito dal punto di vista amministrativo mentre da quello economico l'istanza deve essere agganciata all'autonomia del Veneto. Questo perché l'autonomia sta in piedi sia con le deleghe amministrative ma anche con i soldi. Per questo obiettivo, quindi, dobbiamo lottare tutti assieme". Ecco arrivare poi l'appunto ai sostenitori della causa secessionista pro Trentino Alto Adige: "Sappiano queste persone che stanno uscendo i nuovi fondi pubblici 2021-27 con cui andremo a rigenerare le strutture alberghiere, oltre che a offrire un buon investimento per Cortina 2026. Che non pensi, qualcuna di queste, di beccarsi i soldi dei veneti e dopo andare in altre Province perché blocco i bandi subito ed escludo tutti coloro che fan parte di questa squadra. Perché io non mi faccio pigliare per il naso". Apriti cielo. Il video dell'intervento è diventato virale e le reazioni sono cadute a pioggia.  Tra queste, quella della presidente di Arabba Fodom Turismo Michela Lezuo. "Ascoltando l'intervento dell'assessore Caner - afferma - ho provato forte imbarazzo. Denota, infatti, una scarsa conoscenza relativamente alla questione referendum dei comuni storici ladini ma anche, visto che cita risorse e soldi, agli importanti finanziamenti del Fondo comuni di confine che sono arrivati proprio in seguito ai nostri referendum e di cui hanno beneficiato anche i territori di seconda fascia. La “pseudominaccia” che Caner rivolge al comparto turistico montano è totalmente fuori luogo". E la presidente dell'Associazione turistica di Livinallongo, che gestisce anche l’ufficio informazione turistica, precisa che "quest'ultima sarebbe competenza pubblica regionale e invece ad oggi, da parte dell’assessore Caner, abbiamo ricevuto solo una lista di obblighi, criteri e orari da rispettare mentre per quanto riguarda edifici e spazi da destinare, personale da impiegare e materiale da diffondere sono pari a zero le risorse economiche regionali ricevute. Per poter mantenere il livello richiesto attingiamo solo a entrate locali pubbliche e private". E prosegue: "Denaro a parte, il turismo montano non ha mai potuto contare su una regia, un coordinamento e una condivisione regionale; non solo per i servizi offerti al turismo ma anche per le strategie di marketing. Detto tutto ciò, più che una minaccia, sarebbe auspicabile e pertinente una maggior vicinanza".  A ribellarsi alle parole dell'assessore Caner anche la gente comune che attraverso Damiano Demattia, di Livinallongo, ricorda come la Regione Veneto abbia "usufruito attraverso l'Ulss 1 e Veneto strade, e non solo, dei Fondi comuni di confine: ad esempio pronto soccorso e tangenziale di Agordo. Ricordo all'assessore che i fondi di confine esistono perché in alcuni comuni, come Fodom, sono stati stravinti i referendum per il passaggio in Alto Adige e non per merito della Regione Veneto. Mi dispiace che Caner si senta preso per il naso, ma sappia che noi ci sentiamo presi per il .... da ben 15 anni da tutti i politici, da Roma a Venezia a Belluno". Sentito all'indomani dell'intervento di Longarone, l'assessore Caner conferma i concetti espressi. "Mi sembra quanto minimo corretto da parte di quei territori che aspirano al passaggio avere il pudore di non far richiesta dei fondi veneti. Confermando la mia contrarietà al cambi provincia-regione, come già mi espressi per Sappada, sarà comunque la politica a decidere. Noi in Regione, da parte nostra, continueremo a fare il meglio per le nostre comunità".

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Il Gazzettino