TREVISO - Meno di una settimana: martedì prossimo, 4 dicembre, si riunirà per l'ultima volta il Consiglio d'indirizzo di Fondazione Cassamarca presieduto da...
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LE REGOLE
Lo Statuto prevede che la nomina del prossimo Consiglio d'indirizzo sia saldamente nelle mani del presidente uscente. Sarà De Poli a presentarsi davanti al consiglio uscente con i nove nomi nuovi, sette scelti dalle terne arrivate nelle scorse settimane e due cooptati, scelti quindi personalmente. La sua, ovviamente, sarà una proposta, poi il consiglio dovrà votare. Questa la prassi. Ma la traccia, salvo sorprese, è già segnata.
I NOMI
Per la presidenza è sempre più concreta l'ipotesi dell'avvocato Luigi Garofalo, che i meccanismi di Fondazione li conosce molto bene. È stato inserito nella terna proposta dal sindaco Mario Conte e si propone per una presidenza più tecnica che politica, mirata a riportare il bilancio in pareggio entro il 2020 e dare il via alla campagna di dismissioni del patrimonio immobiliare per portare nuove risorse a Ca' Spineda. Dell'attuale consiglio verranno confermati solo quattro nomi: Ubaldo Fanton (nella terna della Provincia), Giovanni Squizzato (nella lista presentata da Castelfranco), Amedeo Gerolimetto (Camera di Commercio e categorie produttive) e Tomaso Patarnello (Università di Padova). Gli altri due membri con ottime probabilità di entrare sono Giuliana Martina dell'Università di Venezia e Giovanna Mazzer, inserita nella terna dell'Associazione dei Comuni assieme a Gianfranco Gagliardi, membro uscente del consiglio d'Indirizzo e presidente della Teatri spa fino a quando non verrà formalizzato il nuovo ente incaricato di gestire i teatri trevigiani, e la commercialista Valentina Barbieri. La Mazzer è data in netto vantaggio rispetto agli altri due.
I COOPTATI
Rimangono in bilico altri due nomi, quelli scelti direttamente da De Poli con il supporto del consiglio. Potrebbe non entrarci l'ex sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo: attualmente è già vicepresidente del Consiglio d'amministrazione di Fondazione, incarico che manterrà fino al 2020 con la possibilità di essere rinnovato per altri quattro anni. Quindi il suo posto, nel futuro di Ca' Spineda, è assicurato e anche in un posizione di grande rilievo. Ai piani alti della Lega, che segue con vivo interesse la nascita della nuova governance di Ca' Spineda, la presenza di Gobbo in un ruolo così importante è già bene apprezzato. Tra i cooptati potrebbe invece entrarci Piero Semenzato, presidente dell'Appiani spa, società che gestisce il tesoretto immobiliare della Fondazione. Ha seguito tutte le operazioni principali degli ultimi anni e potrebbe continuare a farlo. Per l'ultima casella invece il presidente De Poli sta ancora riflettendo e, a sorpresa, in segno di continuità potrebbe indicare lo stesso Gagliardi che a quel punto diventerebbe ininfluente nella terna dei comuni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino