La Sla non gli lascia scampo: padre di due figli ucciso in 6 mesi

La Sla non gli lascia scampo: padre di due figli ucciso in 6 mesi
FOLLINA - I primi sintomi a luglio. Segnali "banali" che invece si sono rivelati essere quelli di una malattia dal decorso fulminante. ...

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FOLLINA - I primi sintomi a luglio. Segnali "banali" che invece si sono rivelati essere quelli di una malattia dal decorso fulminante.




Rudy Dalla Libera, 41 anni, è morto giovedì mattina all'ospedale di Conegliano. A strapparlo all'affetto della moglie e dei due figli, entrambi in tenera età, una forma di Sla, Sclerosi laterale amiotrofica, fulminante. Un male che gli era stato diagnosticato poco dopo che l'azienda in cui lavorava, la Linea D di Follina, aveva chiuso, lasciandolo a casa, in cassa-integrazione, come decine di altri suoi colleghi. Nativo di Farrò, frazione di Follina, abitava con la famiglia in via Guarda e da anni lavorava come operaio nell'azienda del gruppo Doimo.



«Mio marito era una persona riservata, sempre disponibile, un grande uomo ben voluto da tutti» ricorda tra le lacrime la moglie di Rudy che, insieme ai familiari, è sempre stata vicina al marito. Un uomo forte che «ha saputo affrontare la malattia a testa alta», sebbene gli fosse piombata sulla vita come un fulmine a ciel sereno. «Mio marito amava vivere, amava i suoi figli e la sua famiglia» sottolinea la moglie del 41enne che esprime un ringraziamento al personale medico e infermieristico dei reparti di medicina e neurologia dell'ospedale civile e del De Gironcoli di Conegliano che hanno assistito il marito. Qui Rudy era stato ricoverato più volte. Era stato sottoposto ad accertamenti medici sulla malattia che, nel suo caso, gli ha concesso appena sei mesi di vita.



Solitamente la Sla, malattia neurodegenerativa, aggredisce prima il sistema motorio. Nel caso del 41enne si è rivelata subito molto aggressiva, colpendo il sistema cardio-circolatorio e portandolo alla morte nell'arco di poco tempo.



Commosso il ricorso di Rudy espresso dai suoi ex colleghi di lavoro della Linea D: «Era una persona molto disponibile e laboriosa e ricordiamo ancora la sua preoccupazione per quell'annuncio, il luglio scorso, che l'azienda avrebbe in poco tempo chiuso, lasciandoci a casa, in cassa integrazione. Come tutti noi era molto preoccupato, e il suo pensiero andava sempre alla moglie e ai figli».



Il funerale sarà celebrato oggi alle 14,30 nella chiesa di Farrò di Follina. Per volontà della famiglia non fiori, ma eventuali offerte saranno destinate alla ricerca sulla Sla. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino