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FOLLINA - La Bestemadora, nota osteria tipica veneta all'ombra della dell'abbazia, dove sacro e profano si scontrano e si incontrano, ha riaperto i battenti. Era chiusa dallo scorso dicembre, quando il titolare Fabrizio Biz, se n'è andato, contagiato dal Covid, all'età di 63 anni. Aveva tenuta nascosta la malattia ai famigliari, non aveva mai voluto vaccinarsi e aveva rifiutato anche le cure. Ora a distanza di qualche mese, dietro al bancone, nella funzione di ostesse ci sono due donne, la moglie Liliana e la figlia Corina, che porteranno avanti l'attività. Biz aveva aperta l'osteria nel 2009 tra mille polemiche per via di quel nome che rievoca il turpiloquio proprio davanti a un luogo di culto come la splendida abbazia risalente al 1200.
L'OBIETTIVO
Ma moglie e figlia ci tengono a sottolineare come Fabrizio, nella scelta del nome, non abbia voluto mancare di rispetto a nessuno, ma soltanto sottolineare una pratica deprecabile ma diffusa in loco. «Fabrizio era un persona benvoluta ed erano stati proprio gli amici a stimolarlo ad aprire un locale che potesse diventare un punto di incontro sul modello della tipica osteria veneta» - spiega la moglie Liliana.
IL RICHIAMO
«Ma la sua idea ha funzionato - conclude Liliana - tant'è che oltre agli amici hanno cominciato ad arrivare anche i turisti attirati proprio dalla particolarità e dal calore del posto». Anche i piatti che vengono serviti sono quelli tipici della cucina contadina veneta, dalla pasta e fasoi al cunicio in peverada al pit in umido, senza tralasciare le immancabili trippe. E allora resta solo una cosa da chiarire: per un turista è meglio passare prima all'Abbazia e poi all'osteria o viceversa? Forse, considerando il nome Bestemadora, la seconda soluzione è consigliabile.
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Il Gazzettino