FIUME VENETO - Li aspettava ieri mattina con la valigia pronta. Sapeva che i carabinieri sarebbero andati a prenderlo per portarlo in carcere, dove dovrà scontare 5...
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Franco Dri la sera del 26 gennaio 2015 uccise con un colpo di pistola il figlio 47enne Federico. Il tragico epilogo di un dramma familiare lungo trent'anni. Trent'anni di sofferenze che la famiglia dell'ex commerciante di elettrodomestici aveva vissuto tra tormenti e disperazione, costretta a gestire un figlio tossicodipendente senza alcun supporto adeguato. Una battaglia continua che ha portato l'uomo a un punto di esasperazione tale da prendere in mano la pistola e premere il grilletto. «Fatemi quello che dovete fare», aveva detto quella sera il settantacinquenne ai carabinieri che lo stavano accompagnando in caserma. Poi il processo in primo grado: con rito abbreviato il gup Alberto Rossi aveva condannato il settantacinquenne a 8 anni di reclusione con le attenuanti generiche e l'attenuante della provocazionne. Quindi era toccato alla Corte d'assise d'appello emettere la sentenza di 6 anni, 2 mesi e 20 giorni. Nel frattempo Dri, che aveva trascorso un anno ai domiciliari, era tornato in libertà. Gli avvocati da subito si erano battuti affinche all'anziano fossero concesse misure alternative al carcere, presentando istanza al Tribunale del riesame . Ma l'udienza non è ancora stata fissata, mentre il magistrato del Riesame ha rigettato la richiesta del procuratore Tito che chiedeva di valutare la sospensione urgente dell'ordine di carcerazione. Ma il magistrato ha ritenuto che il regime di detenzione fosse compatibile con le condizioni di Dri.
Il Gazzettino