Imprenditore del digitale lascia la vecchia azienda, ne fonda una nuova per non far scappare i giovani

L'imprenditore Marco Zanuttini, 56 anni
FIUME VENETO - Dopo aver fondato, più di vent’anni fa, la più importante società di Information tecnology del Friuli Venezia Giulia, decide di voltare...

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FIUME VENETO - Dopo aver fondato, più di vent’anni fa, la più importante società di Information tecnology del Friuli Venezia Giulia, decide di voltare pagina. Fonda una nuova azienda con l’obiettivo di aiutare i giovani talenti del digitale a trasformare le loro idee - spesso brillanti ma che altrettanto spesso rischiano di rimanere sulla carta - in veri e propri progetti industriali. È così che Marco Zanuttini, oggi 56enne imprenditore della tecnologia, ha lasciato la società OverIt di Fiume Veneto cedendo le suo quote al gruppo socio di maggioranza, per costituite la Techstar con una ventina di collaboratori.


GLI INIZI

L’esperienza lavorativa dell’udinese Marco Zanuttini nasce nel 1991 a Pordenone, subito dopo la laurea in Informatica all’Università di Udine, quando entra in Bo-Frost e ne diventa il responsabile dell’Information tecnologi fino al 2000. Poi l’idea di fondare una società con le proprie gambe. Nasce così OvetiT: in meno di un ventennio diventa un piccolo colosso nel mondo del software (leader nel settore dei prodotti per le società di manutenzione che dislocano tecnici, dalle utility all’energia): circa 500 dipendenti e oltre 40 milioni di ricavi annui. «Dopo oltre 20 anni - racconta l’imprenditore, una storia quasi da Silicon vallay friulana la sua - ho pensato che era giunta l’ora di fare qualcosa di diverso e di dedicare questa seconda parte della mia vita a fare crescere i giovani che hanno voglia di emergere ma che per diversi motivi non ce la fanno. Sono in molti i ragazzi, laureati o diplomati, che hanno buone idee ma che non potendo realizzarle scelgono il lavoro dipendente in grandi aziende o vanno all’estero». Perché non provare allora ad aiutare questi ragazzi a dare gambe alle idee e ai talenti? «Nei lunghi anni di esperienza nel settore dell’Information technology ne ho visti e incontrati molti. Molti li abbiamo anche assunti, il nostro è un territorio che, con università e scuole di eccellenza, è una fucina di giovani talenti digitali. Ma io, che pure sono stato fortunato nel mio percorso, so l’immane fatica che ci ho messo e i tanti e tanti anni di sacrifici e difficoltà per portare a compimento la mia idea. Allora dico: oggi conosco questo mondo ed è giusto che metta le conoscenze a servizio di questi ragazzi. Perché solo negli Usa devono nascere le migliori start-up e avere successo? Perché non può avvenire in Europa, in Italia e qui in Friuli Venezia Giulia?».


IL FUTURO

La risposta è nella fondazione di Techstar, la neonata società di Udine («Vogliamo cercare le stelle della tecnologia») che punta su tre settori dell’It: la realtà virtuale, la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale. «In questi ambiti - sottolinea Zanuttini - ci sono tantissimi giovani che hanno idee e potrebbero essere davvero dei talenti. Ma, o perché non hanno il coraggio necessario o perché non hanno i soldi delle banche, o gli strumenti per fare un business paln e per conoscere il mercato, rischiano di arenarsi o se ne vanno». La nuova società ha l’obiettivo di “ospitare” per un certo periodo chi porta idee innovative per provare a trasformarle in progetti industriali e magari in nuove società. «Se un’idea funzione noi abbiamo anche la possibilità di finanziarla e di provare a lanciarla». E l’innovazione sta anche nell’ambiente di lavoro: in Techstar non ci sono orari fissi né scrivanie allineate. C’è invece una palestra e un giardino. «È più un luogo di aggregazione dove devono crescere le idee e i progetti». Anche così si diventa un incubatore di giovani talenti. «Nel territorio - aggiunge Zanuttini - ve ne sono molti. Ma non quanti ne servirebbero. Ci sarà sempre più bisogno di esperti di digitale. Nel mondo del lavoro non solo le società tecnologiche ma anche l’industria manifatturiera avrà bisogno di queste figure e professionalità per compiere la “rivoluzione” digitale». E a Marco Zanuttini non manca certo l’entusiasmo di venti trent’anni fa, lo stesso di quando ha fondato la sua società. «È questo che vorrei trasmettere ai giovani, oltre all’occasione e alla possibilità di provarci».

 

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Il Gazzettino