Finisce nelle acque gelide del Po: salvato da "tre angeli"

ROMEA Il lungo ponte sul Po di Venezia che collega Porto Viro con Taglio di Po
TAGLIO DI PO - Una cosa è certa, questo Natale Alessandro Augusti non se lo dimenticherà mai. Sarà solo grazie alla sua prontezza di spirito e al sangue...

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TAGLIO DI PO - Una cosa è certa, questo Natale Alessandro Augusti non se lo dimenticherà mai. Sarà solo grazie alla sua prontezza di spirito e al sangue freddo che un uomo finito ieri nelle gelide acque del Po di Venezia è stato salvato. Una storia di Natale che Augusti, 38enne insegnante di cucina all’alberghiero di Trecenta e presidente nazionale dei Reparti Giovani esploratori scout, racconta ancora scosso dall’emozione, ma soprattutto per rendere grazie anche agli altri due “angeli” che gli hanno dato una mano. Senza i pescatori Alex Siviero e Marco Balboni che sono subito saliti in barca per recuperare il malcapitato, probabilmente il fiume si sarebbe preso un’altra vita. Augusti stava rientrando in auto a casa, a Porto Viro, dopo alcune commissioni sbrigate a Taglio di Po quando, percorrendo il lungo ponte della statale 309 che attraversa il Po di Venezia, ha notato un uomo che camminava in apparente stato confusionale. 


IL RACCONTO 
«Dallo specchietto retrovisore - racconta Augusti - mi sono accorto che scavalcava il primo guard rail. Lì il ponte è molto alto, almeno venti-venticinque metri sul pelo dell’acqua, e c’è un secondo parapetto a protezione della carreggiata. Insospettito dal comportamento dell’uomo, una volta disceso il ponte, così ho preso lo svincolo per tornare indietro, di nuovo verso di Taglio di Po. A quell’ora la strada era insolitamente poco trafficata e ho notato subito che l’uomo era sparito. Mi erano serviti pochi istanti per tornare indietro e ho pensato non fosse possibile che una persona avesse percorso la stessa distanza a piedi, né in una direzione, né nell’altra». 


UN CORPO IN ACQUA
Augusti ha così imboccato la strada arginale sotto la campata, dal lato di Taglio di Po. «C’era foschia, ma dopo un po’ ho visto che quello che dapprima mi era sembrato un tronco, in realtà aveva gambe e braccia». Il corpo dello sconosciuto era infatti tenuto a galla dal giubbotto che questi indossava. Augusti, che è anche volontario della Croce Rossa italiana ha allertato subito il numero unico per le emergenze 112. Mentre informava i Carabinieri non perdeva di vista il corpo che però la corrente stava portando via. «La mia telefonata è stata dirottata ai Vigili del Fuoco di Adria, ma mentre ero al telefono ho visto un furgone percorrere la strada arginale e l’ho fermato». 
Poco prima aveva provato a fermare anche un’altra auto, con tre persone a bordo, ma inutilmente. Stavolta, invece, a bordo c’era il pescatore Alex Siviero. Poco distante, infatti c’è l’imbarcadero di Taglio di Po e le “casette” dei pescatori. Una volta capito cosa era successo, Siviero ha offerto la sua barca a motore, che era già in acqua, ed è partito verso il centro del fiume insieme a un altro pescatore, Marco Balboni.
«Dall’argine, data la foschia e la corrente, li ho guidati verso l’uomo in acqua». I due pescatori lo hanno così raggiunto e issato a bordo, ma con non poca difficoltà, dato il peso degli indumenti zuppi. 


Si trattava di un uomo, probabilmente straniero e dell’apparente età di 40-50 anni, in stato di ipotermia. «Lo abbiamo tenuto al caldo alla meglio in attesa del 118. I parametri vitali c’erano e anche il battito - dice Augusti -. Siamo rimasti con lui fino all’arrivo dei sanitari con l’ambulanza da Porto Viro. Un ringraziamento speciale va alle due persone che mi anno aiutato, perché senza di loro quell’uomo non si sarebbe salvato». Sul posto intanto erano arrivati anche i carabinieri, che hanno avvolto lo sconosciuto in una coperta termica. L’uomo si trova ora in ospedale e saranno le indagini delle forze dell’ordine ad appurare la sua identità e i motivi per cui si trovava sul ponte della statale. 
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Il Gazzettino