Buttano i bidoni dell'mmondizia nel fiume: presi due richiedenti asilo

L'imbarcadero di Pordenone sul fiume Noncello
PORDENONE - Bloccati e sanzionati. Due richiedenti asilo di 20 e 30 anni, di nazionalità pakistana e afghana, sono stati sorpresi dalla polizia locale mentre, in preda...

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PORDENONE - Bloccati e sanzionati. Due richiedenti asilo di 20 e 30 anni, di nazionalità pakistana e afghana, sono stati sorpresi dalla polizia locale mentre, in preda ai fumi dell’alcol, stavano gettando nel Noncello due cassonetti per la raccolta del verde. L’episodio si è verificato venerdì pomeriggio. A segnalarlo è stato un autista dell’Atap che, percorrendo via Riviera del Pordenone, ha notato la presenza di alcune persone all’altezza dell’imbarcadero.


Che non stavano né passeggiando né ammirando il corso d’acqua, bensì si stavano divertendo a gettare nel fiume alcuni cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Sul posto è subito intervenuta una pattuglia della polizia locale. Gli agenti, che nel frattempo avevano chiesto rinforzo ai colleghi, sono riusciti a bloccare e ad identificare due persone. Tre, a quanto pare, sono riuscite a scappare in tempo. I vigili hanno notato che l’afghano e il pakistano erano in evidente stato di alterazione alcolica. Hanno ammesso di essere stati loro a gettare nel Noncello i cassonetti per la raccolta del verde, che dei volontari avevano lasciato nelle vicinanze dell’imbarcadero dopo aver provveduto a fare un po’ di manutenzione dell’area. I contenitori sono stati recuperati da personale del Comune con l’impiego di un camion-gru. I due richiedenti asilo, invece, sono stati sanzionati per ubriachezza e, dal momento che non sarebbero nuovi a episodi di vandalismo in città, è stato chiesto al questore di Pordenone, Marco Odorisio, di valutare l’applicazione nei loro confronti del Daspo urbano. «Spiace – allarga le braccia l’assessore Emanuele Loperfido – che accadano certi episodi. Dall’altro canto mi conforta che la polizia locale, dietro la segnalazione tempestiva di un cittadino, sia intervenuta con rapidità e abbia scoperto i responsabili. Una dimostrazione lampante di come la collaborazione tra le parti dia risultati più che soddisfacenti».

GOMMONAUTI
Intanto ieri mattina l’Associazione gommonauti pordenonesi ha provveduto a calare nelle acque del Noncello il suo “pontoon”, l’imbarcazione che anche quest’anno guiderà i curiosi alla scoperta del fiume. Ai tempi del Covid non potranno salire a bordo più di dodici persone per volta, oltre a tre addetti che fanno parte dell’equipaggio. Nei prossimi giorni Gaetano Solarino e soci compiranno, con i loro gommoni, un giro di ricognizione lungo il Noncello. Un sopralluogo necessario, dal momento che è stata segnalata la caduta di alcuni alberi. Un problema non nuovo, che rischia di mettere a rischio l’incolumità di chi non vuole rinunciare a navigare il fiume simbolo di Pordenone. «Qualcuno – sostiene Solarino – ha provveduto a sfoltire, alleggerendolo, l’albero franato vicino all’imbarcadero. Non finirò mai di ripetere che tutte le piante che si trovano sulla sponda del fiume sono a rischio crollo. Alberi che andrebbero potati e cippati. Non vorrei creare allarmismi ma ho più volte constatato come stiano già franando le sponde del corso d’acqua e, come se non bastasse, l’alveo si sta restringendo sempre più. Tra qualche anno il letto del Noncello arriverà sì e no a 6 metri. Non oso immaginare alla situazione che troveremo nei prossimi giorni, visto che pioggia e vento non hanno risparmiato il nostro territorio e pregiudicato la stabilità delle pianto ad alto fusto».

VIABILITÁ

Eventuali intralci alla circolazione dovranno essere rimossi, anche perché l’associazione vuole a tutti i costi organizzare a settembre la Gommonata. Un appuntamento al quale il presidente Solarino non vuole rinunciare: «Non sarà facile conciliare divertimento e rispetto delle norme anti Covid. Noi ce le metteremo tutta, come sempre, seguendo con attenzione l’evolversi della pandemia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino