REFRONTOLO - E se vi dicessero che per avere un vino non trattato basta ornare le vigne di fiori? Sì, fiori. Di campo, per di più. Nulla di raffinato, costoso o esotico....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’obiettivo? Creare un ecosistema che favorisca lo sviluppo di una flora e una fauna integrata con i vigneti, arricchendo il terreno e al contempo attirando quegli insetti in grado di combattere in modo naturale i parassiti che attaccano le uve. Il sistema è semplice: i fiori, piantati tra i filari, attirano gli insetti, che a loro volta vengono attirati e si nutrono dei parassiti della pianta. Un sistema che già nel primo anno consente la riduzione del 40 per cento dei trattamenti antiparassitari.
Insomma un altro modo di fare viticoltura a quanto pare c’è. E la riposta è sempre stata dove doveva essere: in natura. In quell'ecosistema che prima è stato distrutto e ora si cerca di ricomporre. Un progetto che per la Marca, ma anche su a scala nazionale, è decisamente d’avanguardia. Ma nulla di nuovo in realtà. In Francia il metodo è da anni regolato da un protocollo specifico “Vignes fleuries”. «L’idea l’ho avuta dopo aver visitato alcuni vitigni francesi in cui questo sistema era adottato. –dichiara il patron di Astoria, Giorgio Polegato– È stato uno studio non facile: perché questo metodo sia efficace non basta replicarlo da altre esperienze, ma va calato nell’ecosistema in cui deve essere realizzato: il di mix di sementi utilizzate è un’esclusiva e si chiama appunto “Astoria”, realizzato sulla base delle caratteristiche del terreno e delle esigenze della cultura vinicola. Ora mi auguro che anche altri produttori seguano il nostro esempio nella lotta biologica naturale agli insetti». Una speranza che già profuma di fiori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino