«Rubano i fiori dalla tomba di mia moglie: li ho attaccati con il silicone»

Nicola Fiorin porta i fiori sulla tomba della moglie al cimitero di Arzergrande
ARZERGRANDE - «Questa volta i fiori li abbiamo attaccati alla tomba di Daniela con il silicone, io e mio figlio Lorenzo, così almeno il ladro dovrà fare fatica...

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ARZERGRANDE - «Questa volta i fiori li abbiamo attaccati alla tomba di Daniela con il silicone, io e mio figlio Lorenzo, così almeno il ladro dovrà fare fatica per portarli via». Andrea Fiorin, 48 anni di Arzergrande, racconta cosa ha dovuto fare per cercare di salvaguardare i fiori che ogni settimana porta sulla tomba della moglie Daniela, scomparsa lo scorso anno ai primi di gennaio a seguito di una grave malattia.


«Nel cimitero di Arzergrande, come altrove, purtroppo è pratica diffusa quella di portare via i fiori dalle tombe. Ai primi di dicembre io e Lorenzo, nostro figlio undicenne, avevamo portato un bel mazzo di fiori a Daniela, ma dopo due giorni erano già spariti. Penso proprio che ci sia una persona che passa sistematicamente in rassegna tutti i loculi e le tombe a terra e dunque sa quali, come quella di mia moglie, dove i fiori sono sempre freschi e vengono cambiati di frequente», spiega Andrea Fiorin. Per l’uomo, rimasto vedovo giusto un anno fa, che va a fare visite settimanali al camposanto, «È una brutta sensazione arrivare e trovare il vaso vuoto, perché qualcuno passa a razziare i fiori». Così qualche giorno fa padre e figlio, sono andati in cimitero non solo con il vasetto di fiori preparato per la moglie e mamma Daniela, ma armati anche di una pistola con la cartuccia di silicone. «Ho pensato a questa soluzione, che non è evidente, perché il silicone è trasparente, per “salvare” il nostro pensiero per Daniela». Detto, fatto: posizionato il vaso, che è stato fissato al supporto e i fiori sono stati bloccati al contenitore con il sigillante a prova di ladro. Una storia di dolore, ma anche di amore quella vissuta da Andrea Fiorin con Daniela Meneghin: la coppia, dopo anni di fidanzamento, era convolata a nozze nel 2001 e si era stabilita a Brugine, per poi trasferirsi ad Arzergrande nella casa paterna di Daniela, dopo la morte del papà. Nel 2009 la nascita di Lorenzo completa la famiglia, nel 2011 la scoperta di un nodulo al seno, seguita da un intervento chirurgico e da cicli di chemio e radioterapia. Poi la recidiva tumorale, scoperta nel 2016, in seguito alla quale Daniela si è sottoposto ad altri pesanti cicli di terapie. A novembre 2019 il tracollo, con il progressivo aggravamento delle condizioni di salute e il ricovero allo Iov e la morte subito dopo l’Epifania 2020.
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Il Gazzettino