Fincantieri, siglato protocollo antimafia con il Ministero dell'Interno

Fincantieri, siglato protocollo antimafia con il Ministero dell'Interno
TRIESTE - Il Ministro dell’Interno Marco Minniti e il Presidente di Fincantieri Giampiero Massolo, in presenza anche dell’Amministratore delegato della società...

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TRIESTE - Il Ministro dell’Interno Marco Minniti e il Presidente di Fincantieri Giampiero Massolo, in presenza anche dell’Amministratore delegato della società Giuseppe Bono, hanno sottoscritto oggi, presso la sede del Ministero a Roma, il Protocollo Quadro Nazionale di Legalità, finalizzato alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. L’accordo ha richiesto lavori preparatori della durata di circa cinque anni e, facendo tesoro dell’esperienza maturata nel tempo con i diversi protocolli sottoscritti dall’azienda a livello locale, rappresenta un fondamentale traguardo che unifica a livello nazionale le procedure per le verifiche antimafia sulle imprese operanti in appalto e subappalto presso tutte le sedi del Gruppo Fincantieri.

Il documento ha per oggetto la costituzione e la disciplina di un partenariato rafforzato con il Ministero dell’Interno, in materia di sicurezza, legalità e difesa del mercato. Istituisce presso lo stesso Ministero una “cabina di monitoraggio” dedicata all’attuazione del Protocollo e, confermando una già preziosa collaborazione a livello territoriale tra Fincantieri e le Prefetture, recepisce e implementa procedure e adempimenti già posti in essere dal gruppo cantieristico, estendendole anche alle società controllate e ai fornitori esteri.

In particolare, viene migliorato il flusso di notizie per garantire la massima trasparenza al sistema delle forniture, degli appalti e dei subappalti, e per verificare la sussistenza di eventuali cointeressenze da parte di soggetti direttamente o indirettamente legati alla criminalità organizzata e comune. Costituiscono elementi innovativi: l’applicazione a livello nazionale delle verifiche antimafia alle attività “ad alto rischio di infiltrazioni mafiose”, nonché un presidio rafforzato nell’ambito del contrasto al fenomeno del “caporalato”. Massolo ha dichiarato: «La collaborazione tra pubblico e privato che annunciamo oggi costituisce un autentico passo in avanti nella prevenzione delle derive criminali, che minacciano sempre i settori redditizi dell’industria e dell’economia. Questo accordo con il Ministero dell’Interno è un felice esempio di sicurezza partecipata, uno strumento proattivo che persegue l’obiettivo condiviso e imprescindibile della legalità».


 



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Il Gazzettino