Finanziamenti periferie. Progetti salvi: i soldi arriveranno

Finanziamenti periferie. Progetti salvi: i soldi arriveranno
BELLUNO - Fumata bianca: il Piano di rigenerazione è salvo. Il sindaco Jacopo Massaro tuttavia invita a rallentare gli entusiasmi: «Sono soddisfatto, ma resto...

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BELLUNO - Fumata bianca: il Piano di rigenerazione è salvo. Il sindaco Jacopo Massaro tuttavia invita a rallentare gli entusiasmi: «Sono soddisfatto, ma resto cauto». Insomma, restano ancora molti dubbi ma il nodo sembra quasi sciolto. L'incontro di martedì sera a Roma tra una delegazione dell'Anci e il premier Giuseppe Conte ha salvato in extremis il maxi piano di restyling in partenza nel capoluogo. Il gruzzolo promesso arriverà, però non è chiaro se per intero subito o in più tranche. Il Milleproroghe con il suo emendamento 13 foriero di tutti i guai verrà ugualmente approvato, forse già oggi, ma subito farà seguito un nuovo decreto per recuperare gli 800 milioni di euro e far ripartire il cantiere del Bando. 

Si ritiene soddisfatto per quanto ottenuto? 
«Lo sono, certo. L'incontro è andato bene e questo grazie al grande impegno di noi sindaci e di Anci. Certo è sconfortante e scoraggiante quanto abbiamo vissuto come comuni nell'ultimo mese, tra parlamentari impreparati, spiragli di dialogo seguiti da chiusure decise e un compromesso all'ultimo minuto». 
In particolare, quali sono le rassicurazioni arrivate dal Governo? 
«Chi ha depositato i progetti esecutivi entro la data ultima dell'8 agosto, 15 settembre in caso di proroga, otterrà il finanziamento. Altro non si sa». 
E il Comune di Belluno è del gruppo? 
«Certamente. Abbiamo depositato tutti i progetti ad agosto meno due, l'ex chiesa dei Gesuiti e la mediateca delle Dolomiti a Palazzo Crepadona. Per questi abbiamo ottenuto una proroga perché le verifiche archeologiche hanno rallentato le tempistiche. Ad ogni modo li abbiamo approvati ieri in sede di giunta e oggi vengono inviati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri». 
Sembra non voler esultare troppo, qualcosa non la convince?
«Le risorse verranno salvate con un decreto promesso dal premier, ecco sono in attesa di quello e di conoscerne i contenuti, per ora è tutto molto vago». 
Quali saranno i prossimi passaggi ora? 
«Oggi o domani viene approvato il Milleproroghe, dopo di che la Presidenza emetterà un nuovo decreto per mettere in salvo tutti i Comuni che hanno depositato gli esecutivi in tempo. Non si conoscono però i contenuti di questo documento né le tempistiche, insomma al momento non abbiamo in mano certezze. Si è parlato di 7-10 giorni, e speriamo possa essere così». 
Ci sono ancora tanti dubbi. I soldi, però, arriveranno tutti?
«Si. Bisogna però fare chiarezza su cosa si intende quando si dice che i fondi verranno dilazionati in tre anni per i Comuni che ne avranno necessità: non sappiamo se si finanzieranno tutti i progetti esecutivi subito, se ci sarà una scala di priorità o altro. Non possiamo cantare vittoria fino a quando non avremo il decreto in mano, nero su bianco». 
Quali sono le vostre scadenze, ora? 
«Entro la fine dell'anno dobbiamo avviare le gare per appaltare i lavori. I tempi sono stretti». 
I cantieri quando partiranno? 
«Vorrei venissero avviati tutti la prossima primavera. Non so bene le tempistiche, ma credo che il primo ad essere completato sarà quello dell'ex caserma Piave. Il progetto più lungo, invece, sarà il recupero delle vecchie Gabelli».
Sono previsti altri incontri a Roma? 

«Sì, probabile già la prossima settimana. È necessario continuare a monitorare la situazione e a fare pressione sul Governo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino