Ponti e rive, Venezia cade a pezzi: filo di ferro per tenere le colonne

Ponti e rive, Venezia cade a pezzi: filo di ferro per tenere le colonne
VENEZIA - Nastro adesivo e filo di ferro per tener su le colonnette antiche, pavimento sconnesso a rischio cadute e panchine marmoree che si rompono con un soffio. Benvenuti...

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VENEZIA - Nastro adesivo e filo di ferro per tener su le colonnette antiche, pavimento sconnesso a rischio cadute e panchine marmoree che si rompono con un soffio. Benvenuti sulla riva della piazza più bella del mondo.


È di pochi giorni fa la rottura di una panchina di marmo antico vicino allo stazio delle gondole “Todaro” in Piazza San Marco, ma l’episodio è solo la punta di un iceberg di degrado ai confini del salotto buono della città. La riva dove ogni giorno migliaia di turisti si affacciano e si appoggiano per scattare fotografie, situata tra l’imbarcadero dell’Actv “Vallaresso” e i Giardini Reali, presenta dei tratti di pavimentazione rovinata e sconnessa, con buche e in alcuni punti, addirittura, rialzi. A questo si aggiungono alcune colonne della riva pericolanti, tenute assieme da nastro adesivo, filo di ferro e circondate da travi di legno.

Qualche buontempone ha pure attaccato un lucchetto dell’amore su una delle travi di sostegno, giusto per abbellire il rattoppamento e quasi a dire “oltre il danno, la beffa”. In realtà c’è poco da scherzare, perché lo stato di usura delle colonnette in marmo antico sulla riva, a contatto con le intemperie e l’alta marea, peggiora di giorno in giorno. «Non siamo in qualche angolo nascosto e abbandonato della città – spiega il titolare di un banchetto - ma sulla riva della piazza più importante di Venezia, che in alcuni punti sta letteralmente cadendo a pezzi. Per non parlare poi del pavimento: nel punto in cui si è rialzato i turisti cadono continuamente».



La situazione peggiora se poi ci si gira, voltando lo sguardo (e l’olfatto) in direzione dei Giardini (ex) Reali, dove la situazione di degrado è ormai nota e alcuni senzatetto si sono sistemati con delle brandine all’interno della parte centrale non accessibile al pubblico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino