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PADOVA - Aveva preso degli appuntamenti con uno psicologo della sanità pubblica nei mesi scorsi Filippo Turetta, ma aveva fatto solo qualche incontro. Il giovane, reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin, si sarebbe presentato alla prima visita a settembre. Il primo appuntamento era stato il 22 settembre, poi ve n'erano stati altri quattro, fino al 3 novembre. L'ultimo era in programma il 17 novembre, quando il 22eenne era già latitante, dopo il delitto dell'ex fidanzata.
Filippo è rinchiuso nella sezione infermeria del carcere veronese di Montorio, controllato per prevenire il rischio di gesti autolesionistici. La Procura di Venezia non prevede per ora nuovi interrogatori. La perizia psichiatrica - se verrà chiesta al gup, o nel corso del dibattimento - è un'arma che la difesa valuterà più avanti.
Cosa raccontava Filippo allo psicologo?
Filippo Turetta aveva visto per alcune volte uno psicologo dell'Usl per discutere dei suoi problemi, tra settembre e novembre. Aveva chiamato lui stesso il Cup dell'Usl 6 di Padova per prenotare le visite. Lo confermano fonti qualificate, sulla base delle relazioni sugli accessi fatti alle strutture dal ragazzo. Nei colloqui con il terapeuta, secondo quanto si apprende, Filippo avrebbe parlato in particolare dei problemi nel suo rapporto con Giulia, e delle difficoltà negli studi all'Università.
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