​Filippo Turetta, i cinque colloqui ma non con lo stesso psicologo (e nessuno è stato ascoltato). Le indagini: la Punto in arrivo in Italia

È prossimo l'arrivo in Italia della Fiat Punto nera di Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin

Filippo Turetta, i cinque colloqui con più di uno psicologo (che non sono stati ascoltati) e la Punto in arrivo in Italia
È prossimo l'arrivo in Italia della Fiat Punto nera di Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin. La vettura, dal 18 novembre sotto custodia...

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È prossimo l'arrivo in Italia della Fiat Punto nera di Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin. La vettura, dal 18 novembre sotto custodia giudiziaria della polizia di Halle, in Germania, che aveva fermato il giovane sull'autostrada A9 vicino Lipsia, potrebbe arrivare nella giornata di venerdì, massimo sabato. Poi sarà consegnata ai carabinieri del Ris di Parma. Su un altro fronte dell'indagine, non risulterebbe invece siano stati già sentiti dai Carabinieri gli psicoterapeuti che avevano incontrato 5 volte Turetta nei mesi precedenti, che potrebbero aver colto i segnali del grave disagio psicologico del 22enne.

 

 

La Fiat Punto di Turetta 

Sul mezzo e sugli oggetti rinvenuti - un coltello con lama di 12 centimetri, un pao di guanti, una scheda prepagata, un cellulare, forse quello di Giulia - si cercheranno riscontri rispetto agli elementi probatori in mano agli investigatori italiani, ed alle indicazioni fornite da Filippo nel lungo interrogatorio in carcere davanti al pm. Tra gli accertamenti cruciali, quelli sulle tracce di sangue dentro la Punto, per stabilire la dinamica dell'assassinio.

 

 

L'incontro con gli psicologi

L'incontro fissato per il trasferimento dell'auto vedrà un confronto diretto tra investigatori italiani e tedeschi, per fare il punto anche sulle tracce registrate dalle telecamare nei vari passaggi della Punto in Austria e in Gerrmania. Su un altro fronte dell'indagine, non risulterebbe invece siano stati già sentiti dai Carabinieri gli psicoterapeuti che avevano incontrato 5 volte Turetta nei mesi precedenti, che potrebbero aver colto i segnali del grave disagio psicologico del 22enne.

 

 

Gli amici

«Anche noi avevamo capito che non aveva comportamenti super normali e col fatto che ci diceva che lui stava male, gli dicevamo ‘vai da uno psicologo perché così magari stai un po’ meglio'», racconta questa sera la migliore amica di Filippo Turetta ai microfoni di Avanti Popolo, condotto da Nunzia De Girolamo su Rai3. 

 

 

I cinque colloqui

In questi giorni è infatti emerso che era stato proprio Turetta, ai primi di settembre, a chiamare il centro unico prenotazioni per fissare l'appuntamento con lo psicologo: Filippo per 5 volte era stato davanti a uno psicoterapeuta prima di uccidere Giulia. Il sesto incontro era fissato per venerdì 17 novembre, ma quel giorno lui era già in fuga.

 

 

Lo psicologo cambiato

«Nell’arco del tempo ne ha cambiati un paio, mi pare. Non poteva permettersi lo psicologo da cui andava inizialmente, quindi ha fatto un paio di sedute e poi ha cambiato psicologo, ne ha trovato uno gratis. Mi pare che andasse da una vicino alla stazione…che gliel’avevano consigliata, e lei dava uno o due appuntamenti gratis. Poi non riusciva a permetterselo, anche perché mi pare che avesse preso questa decisione da solo e quindi non aveva aiuti economici, e per questo stava aspettando di entrare in graduatoria per quelli pubblici», racconta la ragazza. «Non so se poi i suoi genitori sono riusciti a saperlo perché gliel’ha detto o per vie traverse. Secondo me proprio non glielo diceva, non è che non lo appoggiassero»

 
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Il Gazzettino