Filiera del legno in crescita, ma non ci sono più i boscaioli: «Dobbiamo investire sul territorio»

A lezione nel bosco
LONGARONE - Il settore della filiera del legno nella nostra provincia è in crescita, ma emerge dal mondo artigiano la necessità di costruire una sovranità...

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LONGARONE - Il settore della filiera del legno nella nostra provincia è in crescita, ma emerge dal mondo artigiano la necessità di costruire una sovranità forestale, mettendo in sinergia tutti i soggetti della filiera a partire dal bosco. Ci sono sempre più produttori di mobili, attività forestali e la silvicoltura, mentre le segherie e le prime lavorazioni del legno segnano il passo rispetto a cinque anni fa. Oltre 80 artigiani si sono confrontati nel convegno organizzato da Appia Cna Belluno "Ricostruiamo la filiera del legno", tenutosi nei padiglioni di Longarone Fiere, nell'ambito della 45^ Arredamont, e la Camera di Commercio Treviso-Belluno su dati Infocamere.

I NUMERI
Ha fornito i numeri relativi al giugno scorso, che segnano + 18% rispetto al 2018 nella silvicoltura e utilizzo di aree forestali, addirittura +21,6% nella fabbricazione di mobili. Sono 741 (629 sedi d'imprese e 112 unità locali) le realtà attive in provincia di Belluno nella filiera del legno (che rappresentano quasi il 9% delle aziende venete del settore). Dal 2018 si è registrato un costante aumento dei numeri nel comparto della silvicoltura e attività forestali, passati da 228 a 270, con un +18,4%, mentre il comparto segherie e prime lavorazioni ha segnato un rilevante calo (319 contro 367 di un lustro fa, -13%).

GLI OCCUPATI


Sempre relativamente al nostro territorio, nelle 629 sedi di impresa, di cui 492 imprese artigiane, risultano ai giorni nostri impiegati 1.687 addetti (il 6,3% sul totale dei lavoratori veneti del settore), di cui 1231 nell'artigianato. Il peso del settore artigianale è evidente, tanto che rappresenta il 78% delle sedi d'impresa ed il 73% degli addetti. La maggior parte delle imprese artigiane bellunesi accoglie tra 1 e 5 addetti (oltre il 73% dei lavoratori è occupato in aziende di queste dimensioni) , contro i 10 della media veneta. Filiera del legno in salute quindi, ma la necessità, emersa dal convegno del settore, è creare una catena virtuosa per avere una maggiore capacità autonoma di produzione di qualità. «Il punto di partenza - commenta Massimo Goti, presidente di Cna Legno e Arredo - per riconnettere in sinergia tutti i soggetti della filiera del bosco-legno nazionale è il Cluster Italia Foresta Legno, di cui siamo soci fondatori». Amplificare la voce e i bisogni delle piccole e medie imprese locali, per sfruttare la risorsa legnosa italiana, dal mobile alla bioedilizia, come sottolinea il presidente di Appia Cna Belluno Massimo Sposato: «I concetti emersi nel corso del convegno ci permettono di affermare con forza l'importanza di perseguire anche a livello locale, ma con il supporto di una strategia politica nazionale, la valorizzazione del settore legno e, in particolare la lavorazione del mobile, che ci vede tra i paesi leader in Europa e nel mondo, e di cui anche il territorio bellunese rappresenta un'eccellenza anche in termini numerici visto che, con circa il 9% di aziende del settore, arriva quasi al pari delle altre province venete». «Oggi - continua Sposato - che il trend è in crescita rispetto ad anni precedenti, eccezione fatta per il comparto segherie causa le note vicende della necessità di importazione di materie prime, dobbiamo investire in questo settore, valorizzando il know-how dell'artigianalità che ci contraddistingue».
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Il Gazzettino