OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CASIER - Prima gli abusi, poi le minacce. «Se dici qualcosa alla mamma ti ammazzo». E poi: «Tu parli troppo, ti taglio la lingua così non parli più». Sarebbe dovuto essere il suo esempio e il suo sostegno, ma quel padre, per una ragazzina di 13 anni, si è trasformato in un mostro. Almeno secondo la Procura di Treviso che ha spedito l'uomo davanti al giudice per rispondere della pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata su minore. Già, perché quello che la piccola non avrebbe mai dovuto raccontare a nessuno sarebbero stati i mesi in cui il padre, un 43enne all'epoca dei fatti, l'avrebbe costretta a diventare la sua schiava sessuale. Rapporti completi, ogni volta che la madre non era in casa. Abusi che secondo l'accusa sarebbero andati avanti dall'estate 2019 fino a quella successiva, quando è scattata la denuncia e il conseguente allontanamento dell'uomo dalla casa familiare.
LA DENUNCIA
Il clima di intimidazione e autoritarismo, come sottolineato dal sostituto procuratore Francesca Torri nel capo d'imputazione, non avrebbe colpito soltanto la 13enne. È stata infatti l'esasperazione della madre ad aver portato a galla la vicenda.
IL PROCESSO
Le indagini, grazie alle nuove procedure relative al codice rosso, sono scattate in un attimo. E la piccola è stata convocata dagli inquirenti per cristallizzare la sua testimonianza nel corso di un incidente probatorio dove ha descritto nel dettaglio gli abusi che aveva subito. Il pm Torri ha quindi chiesto il rinvio a giudizio, mandando il 45enne davanti al gip. Il suo legale, l'avvocato Mario Nordio, aveva chiesto il giudizio abbreviato condizionato a una perizia sanitaria nei confronti del suo assistito, richiesta rigettata dal giudice. Usufruirà comunque dello sconto di un terzo della pena in caso di condanna. La sentenza verrà pronunciata dal gup Gianluigi Zulian il prossimo 26 maggio. In aula anche l'avvocato Stefania Bertoldi, il legale con cui mamma e figlia si sono costituite parte civile.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino