Il sindaco e senatore FdI De Carlo: «Non trascriverò mai i bambini di coppie omogenitoriali». Il ministro Nordio: «Mai lasciarsi trascinare dall'emotività»

Luca De Carlo
CALALZO DI CADORE (BELLUNO) - Infiamma gli animi dei politici la vicenda della trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali nelle anagrafi comunali. Stavolta ad intervenire,...

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CALALZO DI CADORE (BELLUNO) - Infiamma gli animi dei politici la vicenda della trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali nelle anagrafi comunali. Stavolta ad intervenire, con toni decisamente netti, è un primo cittadino del Bellunese, Luca De Carlo. «Quella che per il Parlamento Europeo è discriminazione, per noi è difesa dei diritti dei bambini e delle donne. Da sindaco, non trascriverò mai i figli di coppie omogenitoriali: la sentenza della Cassazione è chiarissima, e gli uomini di Stato, dai sindaci in su, applicano la legge e non si sostituiscono ad essa».

Il sindaco contrario

Lo afferma il il senatore Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore (Belluno) e commissario veneto di Fratelli d'Italia. «Noi - prosegue de Carlo - difendiamo i diritti dei più piccoli: perdono diritti quando diventano merce e quando implicitamente tolleriamo il mercimonio della donna consentendo un abominio assoluto come l'utero in affitto. Maternità e bambini non sono cose che si possono vendere e comprare, come invece vorrebbe la politica demagogica dell'Europa»

Il parere del ministro Nordio

Sulla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali il ministro della Giustizia Carlo Nordio dice che «queste sono questioni che ovviamente vanno risolte in Parlamento, non è il ministro della Giustizia che se ne può occupare. Io sono un liberale - aggiunge, oggi a Venezia -, appartengo ad una coalizione governativa ma soprattutto mi ispiro a quelle che sono le decisioni del Parlamento. È una questione così complessa come tante altre, che viene affrontata in termini di emotività; invece dovrebbe essere affrontata in termini di razionalità. Faccio solo presente che il vecchio principio secondo cui mater semper certa est pater numquam, oggi è stato capovolto. Oggi il padre è sempre certo, perché c'è la prova del Dna, mentre la madre può essere incerta se l'ovulo appartiene a Tizia e l'utero appartiene a Caia, che è sposata con Sempronio: è un tale procedere veloce della tecnologia che vede la legge sempre in ritardo. Giusto fare delle leggi, giusto elaborarle - ha concluso Nordio - ma senza lasciarsi trascinare dall'emotività».

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Il Gazzettino