Sit-in del mondo arcobaleno, il sindaco Giordani: «Continuo a registrare i figli delle coppie gay»

PADOVA - Sulla registrazione in anagrafe dei figli delle coppie omosessuali «intendo confermare le modalità e le procedure che fin dal 2017 sono state applicate...

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PADOVASulla registrazione in anagrafe dei figli delle coppie omosessuali «intendo confermare le modalità e le procedure che fin dal 2017 sono state applicate da me e dal Comune di Padova, e come sempre fatto comunicando ogni atto alle Autorità competenti». Lo afferma in una nota il sindaco di Padova, Sergio Giordani, dopo un incontro «molto cordiale» con il Prefetto, Raffaele Grassi. «Come sindaco - prosegue Giordani - ben lontano dal farne una questione ideologica o di parte, ho il dovere di tutelare anzitutto gli interessi preminenti delle bambine e dei bambini».

«In coscienza, e ritengo anche in diritto - continua Giordani - non posso immaginare di negare atti amministrativi che mi competono come ufficiale di Stato Civile, dai quali derivano i diritti fondamentali di questi piccoli, esponendoli così a gravi discriminazioni. È un contesto che vive gravissimi vuoti normativi che nuocciono prima di tutto, lo ripeto, alle bambine e ai bambini. Il mio appello non può che essere quello rivolto al legislatore e in maniera trasversale alle forze parlamentari di sanare questo vulnus», conclude nel giorno della manifestazione del mondo arcobaleno.

LA MANIFESTAZIONE

«I nostri figli hanno dei diritti, come tutti gli altri bambini». Il mondo arcobaleno non si ferma e pretende che non ci siano figli di serie A e di serie B. Questa sera, 22marzo, si è tenuto sul Liston il sit-in organizzato da Radicali Padova, per chiedere ai sindaci di tutta Italia di trascrivere gli atti di nascita dei bambini e delle bambine delle coppie dello stesso sesso e di opporsi alla circolare che li intima a bloccare la registrazione. Hanno aderito anche Più Europa, l'associazione Luca Coscioni, il Partito Socialista Italiano e la Federazione Gioventù Socialista. «Chiediamo ai sindaci di farsi carico della responsabilità politica e legale ed esonerando da essa i funzionari, nell'urgenza che si legiferi in Parlamento per la tutela di migliaia di famiglie».

Il nodo del contendere è la sentenza della Cassazione che blocca i riconoscimenti anagrafici per i figli nati con procreazione assistita da coppie gay. Lo scorso 19 gennaio i prefetti di tutta Italia hanno ricevuto una circolare dal Ministero dell'Interno in cui si chiedeva di far rispettare la sentenza. Il prefetto di Padova, Raffaele Grassi, l'ha girata ai primi cittadini del territorio nei giorni immediatamente successivi e questa mattina si è tenuto un incontro con il sindaco Sergio Giordani.

«Sul tema della registrazione all'anagrafe delle figlie e dei figli di coppie omogenitoriali - ha detto Giordani - per quanto ci riguarda di due mamme, sono convinto che Padova e il sottoscritto si muovono nell'ambito delle norme. Su questo sono pronto e disponibile a confrontarmi con la consueta lealtà istituzionale e collaborazione con la Prefettura. Si tratta di un tema che non dovrebbe essere piegato a battaglie ideologiche e rispetto al quale nel Paese esiste un serio vuoto normativo. I Sindaci sono chiamati ad agire con buon senso per tutelare la dignità delle bambine e dei bambini e i loro diritti fondamentali, evitando così di generare gravi discriminazioni».

 

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Il Gazzettino