Fidanzati uccisi, Teresa aspettava Trifone ed era molto nervosa Avevano problemi di denaro

I fidanzati di Pordenone
PORDENONE - 'Chi l'ha Visto?' torna a parlare del caso dei fidanzati uccisi a Pordenone. Dai racconti e dalla...

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PORDENONE - 'Chi l'ha Visto?' torna a parlare del caso dei fidanzati uccisi a Pordenone.






Dai racconti e dalla ricostruzione della scena del crimine è emerso che Teresa Costanza attese Trifone davanti alla palestra fumando e camminando nervosamente. Cosa la preoccupava?





Due conti correnti al setaccio per scoprire che i fidanzati uccisi nel parcheggio del palasport Crisafulli facevano fatica ad arrivare alla fine del mese. Nemmeno dagli accertamenti bancari - quelli già portati a termine e a disposizione degli inquirenti - contribuiscono a circoscrivere le indagini e trovare il movente del duplice delitto.



Trifone Ragone, 28 anni, caporal maggiore del 132° Reggimento carri di Cordenons, percepiva tra i 950 e i 1.100 euro al mese. Sfilate, calendari e comparsate in discoteca servivano a rimpinguare uno stipendio appena sufficiente a coprire le spese e i costi dell’attività sportiva.



Uno stipendio che, una volta affittato l’appartamento di via Chioggia 5 per andare a convivere con la fidanzata, bastava a malapena. Era la mamma, quando serviva, a contribuire con piccole somme o con il pagamento delle bollette.



Teresa Costanza, trent’anni, bocconiana che si era iscritta all’Università di Udine per conseguire la laurea specialistica in Economia aziendale, ha lasciato per amore un lavoro che le garantiva 3.500 euro al mese.



Una somma importante, ma che a Milano è appena sufficiente a coprire le spese per l’affitto e per gli spostamenti. Lei, un carattere orgoglioso, non voleva chiedere aiuti economici al padre. È per questo che una volta arrivata a Pordenone ha lavorato in bar (occupazioni di cui la famiglia era all’oscuro) e si è esibita danzando un paio di volte in un locale di Fagagna.



Poi, a febbraio, ha trovato lavoro all’agenzia Zurich di via fratelli Bandiera. Un lavoro che riteneva sicuro, tanto da pensare all’acquisto di un appartamento e al matrimonio con Trifone. Non è stata ancora fatta chiarezza, invece, sui diversi codici, probabilmente relativi a bancomat, trovati in un’agenda che Teresa Costanza aveva in ufficio, nella sua postazione di lavoro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino