Fidanzati uccisi, ergastolo a Ruotolo: ​«È disperato, combatterà per la verità»

Fidanzati uccisi, ergastolo a Ruotolo: «È disperato, combatterà per la verità»
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PORDENONE - «La disperazione di una persona che si è sempre proclamata innocente, ma che è consapevole che in questo momento bisogna combattere per far emergere una verità che è alternativa rispetto a quella indicata dalla Corte d'Assise di Udine». È l'avvocato Roberto Rigoni Stern, uno dei difensori di Giosuè Ruotolo, a testimoniare lo stato d'animo del giovane di Somma Vesuviana, condannato ieri all'ergastolo per il duplice omicidio dell'ex coinquilino e commilitone Trifone Ragone, il militare di Adelfia (Bari) e della sua fidanzata Teresa Costanza, assicuratrice milanese trasferitasi in Friuli per amore di Ragone.


Per due giorni Ruotolo aveva atteso la decisione della Corte con la «speranza di uscire da fatti di questo tipo - racconta il legale - laddove si parla di un omicidio indiziario e laddove gli elementi in possesso della Corte non erano così dirimenti, a nostro avviso, da pronunciare una condanna netta, soprattutto per quanto riguarda il movente».

I legali della difesa, che in questi giorni torneranno a trovare il proprio assistito in carcere, si dicono «curiosi di leggere i motivi di questa sentenza perché nel corso di questi mesi abbiamo posto all'attenzione della Corte tante problematiche che hanno indotto a una riflessione la Corte stessa, prova ne sia che si è ritirata per ben due giorni in camera di consiglio e non è una cosa abituale». Scontato che, una volta lette le motivazioni, la difesa proporrà appello «nella consapevolezza - conclude Rigoni Stern - che l'ultima parola verrà detta dalla Corte di Cassazione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino