GORIZIA - La Guardia di finanza ha scoperto un sodalizio dedito a truffe ai danni di viticoltori del Collio Goriziano e Sloveno. Le indagini sono scattate a seguito della denuncia...
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Le indagini
Inizialmente sotto la direzione della Procura della Repubblica di Gorizia e poi della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), l’indagine ha portato a individuare le aziende agricole frodate e a risalire all’identità dei truffatori. I finanzieri sono risaliti alle persone associate alle caselle di posta elettronica da cui erano partite le corrispondenze strumentali alle truffe, e individuare i nominativi degli intestatari delle utenze telefoniche cellulari usate per contattare le persone raggirati.
Come agivano i truffatori
La truffa consisteva nell’inviare a numerosissime aziende agricole una proposta di acquisto di vino imbottigliato richiedendo il “listino” dei prezzi che, stranamente, non veniva mai contestato o mercanteggiato al ribasso. E c’è chi ha accettato il pagamento con assegno circolare, ricevuto in contrassegno alla consegna della merce. Poi, per non essere rintracciati, i truffatori “chiudevano” delle utenze telefoniche e le società o le imprese usate come “paravento”, intestate a nullatenenti, extracomunitari compiacenti non rintracciabili.
Almeno 20 le aziende danneggiate
La truffa ha danneggiato almeno 20 aziende agricole del Fvg e numerose altre nell’intero territorio nazionale; non ha risparmiato neppure il Collio Sloveno. In particolare il raggiro ai danni di un viticoltore sloveno ha consentito agli investigatori di andare nel luogo di consegna della merce dove hanno colto in flagranza di reato i malfattori. Perquisizione e sequestri nelle abitazioni dei responsabili della truffa, hanno portato le fiamme gialle a trovare, tra l’altro, di un centinaio tra cambiali e assegni ricettati e documentazione legata alle truffe messe a segno.
Le accuse
Nel complesso, alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sono state segnalate 13 persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di assegni rubati, falsità in atti, truffa aggravata e riciclaggio. L’indagine, partire nel 2013 e protrattasi sino al 2015, si è ora conclusa con la notifica agli indagati dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino