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PAESE (TREVISO) - «Un dramma umano che ha travolto una persona di famiglia». Così l'amministrazione dell'azienda di costruzioni Basso Angelo descrive la tragedia che ha colpito ieri H.E.L.F., l'operaio 53enne vittima di un gravissimo infortunio. L'uomo, nato in Marocco ma residente a Trevignano e da 27 anni dipendente della ditta, versa in condizioni disperate nel reparto Grandi ustionati dell'ospedale di Padova. La fiammata partita da una latta di diluente che lo ha investito durante la pausa pranzo in uno dei capannoni di via Giulio Pastore gli ha procurato ustioni profonde su gran parte del corpo e in particolare al volto. La prognosi resta riservata e il pericolo di vita è ancora concreto. A Postioma invece proseguono gli accertamenti per venire a capo della complessa dinamica dell'incidente, che non sarebbe legato a malfunzionamenti o problemi riconducibili all'azienda o alle sue attrezzature, bensì a un errore umano della stessa vittima. La struttura non è infatti stata posta sotto sequestro. Il fatto non avrebbe però avuto testimoni diretti e la cautela è d'obbligo, poiché le indagini dello Spisal e dei carabinieri sono ancora in corso.
IL FERIMENTO
Alle 12.30 di ieri il 53enne e i colleghi erano in pausa pranzo, fuori dall'orario lavorativo ma presenti nei locali della Basso, colosso della produzione di prefabbricati industriali.
LE INDAGINI
Lunghe e complesse le analisi per ricostruire quei momenti drammatici, curate dai tecnici dello Spisal e dai carabinieri di Paese. A quanto finora emerso, il 53enne stava maneggiando la latta contenente del diluente. Un liquido altamente infiammabile, che nell'azienda viene utilizzato comunemente per la pulizia di alcune attrezzature. Il motivo per cui lo avesse tra le mani è ancora sconosciuto, come pure l'esatto oggetto che ha provocato la scintilla o la fiamma che hanno innescato la fiammata e la conseguente deflagrazione del contenitore. Se lo stesse trasportando e l'innesco sia stato un errore imprevedibile oppure se intenzionalmente abbia utilizzato una fonte di calore, resta ancora da chiarire. «Ha grandissima esperienza, lavora qui dal 1994. Siamo sconvolti» hanno commentato in ditta. I dirigenti hanno fatto visita alla moglie e ai due figli, distrutti dal dolore, per offrire loro assistenza in attesa degli sviluppi sulle condizioni di salute della vittima.
Serena De Salvador
Il Gazzettino