Dal celebre pianista di origine iraniana Ramin Bahrami, alla pornostar veneta Vittoria Risi, passando per l'ex leader dei C.c.c.p. Giovanni Lindo...
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Festival preceduto da mesi di polemiche. L'ultima, in ordine di tempo, lo stop dell'Osservatore Romano all'utilizzo come manifesto di una foto che ritraeva Papa Francesco assieme al grande imam della moschea Al Azhar del Cairo Ahmad al Tayyib e sullo sfondo un quadrio del Perugino. Stop che ha costretto gli organizzatori a ripiegare su una tela del Giorgione. Polemica a cui ieri non ha voluto rinunciare il sindaco Massimo Bitonci. «Questo, rispetto alla sagra, pardon, al fiera letteraria che ci ha preceduti, non sarà autoreferenziale e darà voce ad una pluralità di soggetti» ha spiegato il primo cittadino. L'assessore alla Cultura Matteo Cavatton ha voluto invece ringraziare tutti i dipendenti comunali che hanno reso possibile questa iniziativa.
La parola è poi passata a Sgarbi, che non s’è risparmiato. «Al di là di Mauro Corona, che è un caso a parte, questo festival può vantare due casi di censura: il primo è quella che ha riguardato Massimo Cacciari, che non ho voluto io perché si occupa di letteratura germanica senza sapere il tedesco e, soprattutto, perché ha permesso la realizzazione del ponte di Calatrava. La seconda censurata è Daniela Santanchè, che io volevo, ma che è stata stoppata dalle mie collaboratrici» ha detto il critico. «Il festival avrà essenzialissime tre sezioni - ha continuato Sgarbi -: la prima dedicata agli scrittori veneti, la seconda agli anniversari e la terza al rapporto tra noi e l'Islam».
«Ricorderemo la grande letteratura veneta da Comisso, Pioveve, passando per Fernando Bandini, per arrivare a Camon, a Gian Antonio Cibotto e a mio padre che è nato a Badia Polesine». Grande attesa c'è naturalmente per la sezione dedicata al rapporto con l'Islam. «Il 22 ottobre, alle 19 in Salone, Tahar Ben Jelloun riceverà il premio dei librai e degli editori - ha detto ancora Sgarbi - Una serie di scrittori provenienti dal mondo arabo, giorno per giorno, si confronteranno con un vescovo cattolico. Avremo il vescovo di Carpi, quello di Bologna, il vescovo di Novara, il priore del Santo Convento di Assisi e l'Abate del Sacro convento di Perugia. Di volta in volta questi prelati si confronteranno, per esempio con l'ebreo Ovadia o con il mussulmano Hamza Roberto Piccardo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino