Festa con i palloncini, se non si ripulisce l'area entro dodici ore scatta la multa

CITTADELLA - Il comune multa chi non pulisce dopo la festa con i palloncini che inquinano
CITTADELLA - Festeggiare in modo sostenibile. Stop all’utilizzo di nastri, stelle filanti, coriandoli e materiali simili, in plastica, e poi il lancio in cielo o...

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CITTADELLA - Festeggiare in modo sostenibile. Stop all’utilizzo di nastri, stelle filanti, coriandoli e materiali simili, in plastica, e poi il lancio in cielo o l’abbandono di palloncini in gomma plastica o materiale non riciclabile. L’ordinanza del sindaco Luca Pierobon indica dai 25 ai 500 euro di sanzione. C’è di più. Nella considerazione che non poche volte questi materiali rimangono sul suolo pubblico dopo cerimonie ed eventi. L’ordinanza prevede un tempo massimo di 12 ore per ripulire l’area sporcata. A nulla vale il fatto che c’è un servizio pubblico di pulizia. Chi non lo farà si vedrà recapitare la sanzione. 


LE DECISIONE
La recentissima misura si inserisce nelle campagne di sensibilizzazione a favore della tutela e della salvaguardia dell’ambiente nelle sue varie forme. In questo rientra anche la tutela dell’immagine e del decoro di Cittadella che nel settembre del 2021 ha aderito al protocollo d’intesa con l’organizzazione di volontariato Plastic Free, oltre che organizzare da molti anni la Giornata ecologica. 
«Studi effettuati a livello internazionale - spiegano da Palazzo Mantegna - hanno dimostrato le conseguenze dannose dei frammenti di palloncini, nastri colorati, stelle filanti e coriandoli abbandonati nell’ambiente. In particolare i palloncini abbandonati spesso finiscono per essere ingeriti da animali, causandone irrimediabilmente il decesso». 
Provocano poi degrado, inquinamento, insudiciamento e deterioramento del suolo, vegetazione ed aree verdi e possono ostruire le caditoie per la raccolta delle acque meteoriche. Parla chiaro anche la legge. C’è una Direttiva dell’Unione Europea, la 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, il cui decreto attuativo dell’8 novembre 2021 è entrato in vigore il 14 gennaio dell’anno scorso. Sensibilizza i consumatori per un consumo responsabile, sulla limitazione e divieti di vendita di oggetti in plastica, sulle responsabilità dei produttori sulla scorta del principio “chi inquina paga”, sui sistemi di smaltimento dei rifiuti. 


COSA È VIETATO


Si applica a: prodotti in plastica monouso, prodotti in plastica oxo-degradabile, attrezzi da pesca contenenti plastica. L’immissione sul mercato o la messa a disposizione di prodotti in violazione di quanto disposto del decreto prevede la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 25.000 euro. Pone poi l’obiettivo di ridurre il consumo di plastica entro il 2026 prevedendo una serie di azioni. Lo stato dei luoghi deve sempre essere garantito quindi, festeggiando con prodotti a norma, questi dovranno essere rimossi ed avviati allo smaltimento. “Il cittadino responsabile o l’organizzatore della manifestazione o cerimonia, dovrà provvedere senza ritardo e comunque entro e non oltre 12 ore dal momento in cui l’insudiciamento si è verificato - si legge nel documento - alla pulizia del suolo pubblico, a proprie spese e adottando tutte le cautele necessarie, in particolare curando la pulizia delle caditoie e delle cunette stradali. Nell’esecuzione di tali incombenze, i soggetti sono autorizzati ai sensi dell’articolo 21 del codice della strada senza che sia necessario il rilascio di una formale autorizzazione.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino