VENEZIA - Non solo quanto già fatto fin qui a sostegno delle Vittime del Dovere, ma anche quanto ancora c’è da fare: la Fervicredo (Feriti e Vittime...
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Un’analisi spiacevole, che continua a generare rabbia ma rinsalda puntualmente la tenace volontà di lavorare ancora di più, nella consapevolezza di quanto indispensabile sia far toccare con mano a chi ne ha bisogno, nella realtà di tutti i giorni, la solidità di una condivisione e di una solidarietà che possano contribuire a restituire la forza e la voglia di rivivere. E tutto questo una volta di più ieri, se possibile, poiché l’Assemblea Nazionale si è svolta, con un evidente e commosso sentimento di vicinanza e con profondo calore, sotto gli occhi di Rosaria e Claudio, moglie e figlio del Capitano della Polizia municipale Francesco Bruner, ucciso a Miano il 15 maggio scorso nella strage compiuta da Giulio Murolo, e morto da eroe per salvare il collega, Vincenzo Cinque, rimasto già ferito, ed i passanti investiti dalla pioggia di colpi esplosi dall’infermiere che sparava all’impazzata dal balcone di casa.
Lavorare dunque, e tanto, come Fervicredo ha fatto nell’anno appena trascorso con molte altre numerose attività che sono state ripercorse nel corso dell’Assemblea, passando dagli impegni già sostenuti, come ad esempio l’importante Convegno Nazionale dedicato al disturbo post-traumatico finalizzato a gettare le basi di un “ponte” fra le attività psicoterapeutiche e quelle medico legali, fino agli impegni futuri, come ad esempio l’inaugurazione della nuova sede della Onlus che è prevista in ottobre. Anche le molte altre attività di competenza dell’Assemblea - come l’approvazione del consuntivo e del bilancio - si sono svolte nel corso dell’incontro, che ha potuto contare inoltre sulla partecipazione del Questore di Venezia, Angelo Sanna, intervenuto per portare il proprio saluto e per manifestare il proprio apprezzamento per l’operato di Fervicredo, come anche su quella dei sostenitori dell’Associazione e dei Soci onorari che da ieri conta su Emilio Catullo, esperto informatico, il “gigante buono” che ha portato il suo ancor più gigantesco cuore all'Associazione “che da oggi – ha concluso Schio – è ancora più forte e decisa”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino