Manifestazione a Bruxelles: polizia ferma Beppe Caccia e Luca Casarini

Luca Casarini e Beppe Caccia (a sinistra e destra)
VENEZIA - Il consigliere comunale di Venezia Beppe Caccia e il candidato alle europee (Lista Tsipras) Luca Casarini sono stati fermati dalla polizia a Bruxelles. Insieme a loro...

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VENEZIA - Il consigliere comunale di Venezia Beppe Caccia e il candidato alle europee (Lista Tsipras) Luca Casarini sono stati fermati dalla polizia a Bruxelles. Insieme a loro 200 manifestanti contro lo European Business Summit che si tiene stamattina in città, come rende noto il sito Globalproject.info.




«Apprendiamo con grande stupore e preoccupazione del fermo di alcuni manifestanti veneziani a Bruxelles, tra cui Beppe Caccia e Luca Casarini». Così Federico Camporese, coordinatore di Sel a Venezia, sul fermo dei due esponenti politici veneti a Bruxelles.



«La presenza di Casarini e Caccia fuori dai palazzi dove si svolgeva l'European Business Summit - rileva Camporese - nasceva dalla necessità di affermare, insieme a molti altri, una netta contrarietà alle politiche di austerità imposte dalla Troika e dal Ttip (l'accordo transatlantico che rafforza logiche di mercato e speculazione). Questi organi ed i soggetti che partecipano a questi summit, spesso sanciscono un'idea di Europa che comporta ricadute pesantissime sulle persone condannandole ad una precarietà lavorativa ed esistenziale. Per questo motivo, sicuri della buona fede dei nostri concittadini e delle loro ragioni, - conclude - chiediamo che vengano rilasciati subito e che vengano attivati tutti i canali diplomatici necessari all'ottenimento immediato di questo risultato».



IL RILASCIO

Sono stati tutti rilasciati i manifestanti anti-accordo libero scambio Ue-Usa fermati dalla polizia di Bruxelles, incluso il candidato della Lista Tsipras Luca Casarini. Lo ha confermato all'Ansa il consigliere comunale di Venezia Beppe Caccia, anche lui tra i colpiti dal provvedimento delle forze dell'ordine belghe insieme a tre deputati verdi brussellesi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino