Bimbo malato di leucemia, i colleghi del papà gli regalano le ferie

Bimbo malato di leucemia, i colleghi del papà gli regalano le ferie
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MASERADA - Potrà avere accanto a sé, a tempo pieno, il suo papà nella battaglia più dura: quella contro la leucemia. E potrà farlo grazie alla sensibilità dell'azienda e dei colleghi del padre alla Tessitura Monti di Maserada, che gli hanno regalato le proprie ferie. Nel 2013, i primi sintomi della malattia: il bimbo trevigiano, che oggi ha sei anni, inizia la gravosa trafila di visite e terapie, tra l'ospedale di Padova e casa. I genitori non lo lasciano mai: la mamma si organizza con la propria attività imprenditoriale, il papà utilizza gli appositi congedi parentali previsti per l'assistenza dei familiari. Dopo due anni di cure, la patologia risulta debellata: il piccolo può ritornare alla vita normale di un bambino della sua età. E anche Renzo rientra in azienda, dove lavora da 17 anni come impiegato, dopo aver esaurito l'intera quota, non rinnovabile, di permessi. A giugno, però, uno dei controlli di routine gela la felicità ritrovata, la diagnosi è impietosa: il male è ricomparso. A quel punto, il papà ha già consumato le sue ferie, anzi si è fatto anticipare anche quelle dell'anno prossimo. L'unica strada è chiedere un'aspettativa non retribuita. Ma qui scatta la mobilitazione dei colleghi: il Jobs Act, per casi simili, ha istituito le ferie solidali, ovvero la possibilità, per gli altri dipendenti, di trasferire, in modo anonimo e volontario, una parte del proprio periodo di riposo. «Abbiamo presentato l'ipotesi in un'assemblea spiega Giorgia Gavagnin, rsu della Filctem Cgil - e la risposta è stata immediata». Chi devolve un paio di giorni, chi una settimana: in breve, l'impresa ha dovuto chiudere le liste della disponibilità, perché il monte ore pari a sei mesi, previsto per la prima tranche, era stato esaurito e superato. «Sono rimasto davvero sorpreso da questa solidarietà racconta emozionato Renzo - Nel mio ufficio siamo in tre, ma in tutta l'azienda siamo più di 300: non mi sarei mai aspettato che in così tanti si prendessero a cuore la mia situazione, pur senza conoscerci personalmente». «È bello che, nonostante le difficoltà (la Monti da anni insegue un complicato rilancio, ndr) vi sia questo spirito», afferma la rappresentante sindacale. Fino a marzo il bimbo potrà contare sul suo papà (oltre alla mamma e alla sorellina) per lottare contro quelli che lui chiama i vermi del sangue. E se avrà bisogno di altro tempo, alla Monti non ci penseranno due volte.
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Il Gazzettino