Codroipo, nuove tracce sul massacro di mamma Betta. Ondata di solidarietà per le due figlie di 5 e 8 anni

Nuove tracce sull’uccisione di Betta
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CODROIPO - Tre mesi fa il femminicidio che sconvolse Codroipo e l’intero Friuli. Nella casa di via delle Acacie 5, dove la notte del 15 giugno scorso Paolo Castellani, 44 anni, uccise con decine di coltellate la moglie Elisabetta Molaro (40) mentre le loro bambine dormivano nella camera accanto, la Procura ha disposto un nuovo sopralluogo. Il sostituto procuratore Claudia Finocchiaro ha chiesto al medico legale Lorenzo Desinan un approfondimento per ricostruire con maggior chiarezza la dinamica del delitto e capire come Castellani quella notte si sia mosso in casa. Gli inquirenti hanno la ricostruzione fornita dallo stesso Castellani in un momento in cui la sua mente era ancora confusa. Hanno anche la testimonianza della madre della vittima, nonna Petronilla Beltrame, la prima a entrare in casa dopo la tragedia per recuperare le due nipotine rannicchiate nel letto del genitore.



LE TRACCE
Ieri mattina al sopralluogo, durato un’ora, erano presenti anche i consulenti della famiglia di Elisabetta, tutelata dall’associazione I Nostri diritti attraverso l’avvocato Carlotta Rojatti, il medico legale Nicola Li Volsi, la criminologa e Linda Pontoni e l’esperto del crimine Edi Sanson. Sono state esaminate la camera da letto della vittima, il bagno, la cucina, l’atrio del reparto notte e la camera in cui dormiva Castellani proprio per focalizzare alcuni aspetti della dinamica del delitto, ma anche dei movimenti del 44enne rimasto a sua volta ferito attraverso le tracce ematiche riscontrate sul pavimento e sui mobili. «Sono state rilevate tracce utili alla ricostruzione della dinamica - ha confermato Sanson - Si tratta di elementi che dovranno combaciare con la versione di Castellani, ma anche con quanto riferito dalla nonna delle bambine. Ora tutto è stato cristallizzato e nulla andrà disperso. La relazione con le nostre conclusioni sarà adesso consegnata alla Procura».
IL DELITTO
Quella sera Elisabetta Molaro, dipendente della B&T Assicurazione di Codroipo, era uscita a cena con due colleghe. Si erano salutate nel parcheggio del ristorante cinese Shangai che erano da poco passate le 23.30. A mezzanotte l’assicuratrice era ancora viva e ha inviato via WhatsApp la buonanotte alla collega con cui lavorava a Codroipo. La morte è stata collocata poco dopo l’una di notte. È stati lo stesso Castellani a indicare quell’ora. Ha parlato di un momento di rabbia, una reazione scatenata dal fatto che la moglie lo aveva respinto. È andata veramente così? Gli accertamenti della Procura si stanno focalizzando proprio sulla dinamica e soltanto quanto il medico legale depositerà le sue conclusione il magistrato potrà cominciare a lavorare su un’imputazione definitiva.
LA SOLIDARIETÀ

Ieri è stata una giornata speciale, nel segno di Elisabetta e delle sue bambine di 8 e 5 anni. Il Comune di Codroipo ha consegnato al tutore delle piccole e alla nonna il ricavato degli aiuti raccolti da associazioni, esercenti e commercianti. È stata un’onda di solidarietà immensa. Ci sono banconiere - come le ragazze del Cotterli di Udine - che hanno rinunciato alle mance per aiutare le piccole di Elisabetta. La risposta è stata molto forte e arriva da tutta la provincia. Domenica, inoltre, nell’ambito della 6^ Festa delle risorgive nel Biotopo di Flambro, a Talmassons, Ambito Donna e il gruppo Pari Opportunità delle amministrazioni comunali del Medio Friuli, ha organizzato la marcia intitolata “Tutti X Lei” con il supporto delle associazioni del territorio di “Terra di risorgive”. Il ricavato di questa marcia itinerante, che vuole sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne, sarà devoluto proprio alle piccole di Elisabetta Molaro. Le iscrizioni si raccolgono il giorno stesso della marcia, dalle 8.30 alle 9, al Mulino Braida di Flambro (online sul sito dell’associazione “Fameis” https://www.fameis.it/iscrizione-marcia/). Due sono i percorsi - uno di 5 e l’altro di 10 km. - che saranno aperti dallo scienziato friulano Mauro Ferrari che ha sposato il progetto con molto entusiasmo.
C.A. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino