FemiCz Rugby Rovigo, squalifica ridotta a Chillon: giocherà la finale di scudetto

Alberto Chillon
ROVIGO - La Corte sportiva d'appello della Federazione rugby ha capovolto il verdetto di primo grado su Alberto Chillon, mediano di mischia della FemiCz...

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ROVIGO - La Corte sportiva d'appello della Federazione rugby ha capovolto il verdetto di primo grado su Alberto Chillon, mediano di mischia della FemiCz Rovigo, condannato a 4 settimane di squalfica per aver "scalciato" Nicolas Sbrocco in semifinale. Secondo i giudici di secondo grando non ha "scalciato" l'avversario, la pena è stata ridotta a una settimana e quindi il giocatore non salterà la finale scudetto. Sarà in campo sabato 28 maggio a Parma contro il Petrarca.

L'ARTICOLO SULLA CONDANNA IN PRIMO GRADO

Mazzata sulla FemiCz Rugby Rovigo in vista della finale scudetto contro il Petrarca (a Parma tribune esaurite, restano 2.000 posti dietro le porte). La citazione per la scalciata di Alberto Chillon a Nicolas Sbrocco nella torrida semifinale di ritorno con il Valorugby è diventata una pesante squalifica di un mese (fino al 15 giugno). Il mediano di mischia non disputerà la gara decisiva il 28 maggio, a meno che il ricorso alla Corte d'appello Fir fatto dal club non capovolga la sentenza di primo grado. Maglia numero 9 ad Andrea Visentin, in panchina Giovanni Lucchin. Così il Petrarca, già favorito, lo sarà di più. La rissa è accaduta al 62'28 con il Valorugby, in vantaggio 3-19, che ha pesantemente recriminato, perché un cartellino giallo a Chillon avrebbe forse impedito la rimonta rossoblù fino 24-22. L'arbitro e il tmo non hanno invece ritenuto di punire il mediano di mischia. Di opposto avviso il citing commissioner Stefano Marrama, del Gruppo arbitri di Padova. Ha citato il giocatore scrivendo: «Dopo un punto d'incontro Chillon è in possesso del pallone e sta per passarlo ai trequarti. Garcia lo contrasta e glielo fa perdere in avanti. L'arbitro stava giocando un vantaggio per il Rovigo e fischia. Garcia trattiene a terra l'ovale che Chillon, in piedi, vuole recuperare velocemente senza riuscirci. Chillon tira per la maglia Garcia. In sua difesa interviene Sbrocco, che spinge indietro con le braccia e con forza Chillon. Quest'ultimo cade sulla schiena e da terra con i piedi in aria scalcia Sbrocco, colpendolo con il destro sullo stomaco e il sinistro sulla zona inguinale, a quanto si desume dalle immagini».


ACCUSA E DIFESA
La memoria difensiva del Rovigo ricostruisce l'accaduto in tutt'altra maniera: «Sbrocco carica duramente di spalla, a gioco fermo, Chillon scaraventandolo a terra. Non essendo pronto al contatto, e per l'esile corporatura (70 kg), Chillon subisce passivamente la collisione cadendo con nuca a terra e ginocchia raccolte verso il petto. Sbrocco continua la corsa alzando il proprio busto provocando uno scivolamento dal petto all'addome dei piedi di Chillon; afferra le gambe portandole in una pericolosa posizione verticale dalla quale Chillon prova a divincolarsi. In tutta l'azione Chillon subisce la fisicità del terza linea del Valorugby senza cercare di colpirlo volontariamente. Non a caso, Sbrocco da tale azione non riporta alcuna conseguenza fisica».


Il giudice sportivo Marco Cordelli ha dato ragione al citing commissioner e torto al Rovigo: «La citazione e le immagini video allegate attestano come Chillon abbia commesso un fallo di antigioco, colpendo volontariamente con il piede destro lo stomaco e con il piede sinistro la zona inguinale del giocatore del Valorugby, violando la regola 9.12 (Antigioco) delle Regole di Gioco (Un giocatore non deve esercitare alcun abuso fisico o verbale nei confronti di nessuno. L'abuso fisico comprende le azioni di mordere, dare pugni, il contatto con gli occhi o con l'area degli occhi, colpire un avversario con qualsiasi parte del braccio, spalla, testa o ginocchio/a, pestare con i piedi, calpestare, fare inciampare o dare calci)». Chi di citazione ferisce di citazione perisce. La FemiCz è vittima di un contrappasso della giustizia. Nella semifinale d'andata ha citato Amenta per il placcaggio a Moscardi punito col cartellino giallo, suscitando il disappunto del Valorugby, ma il giudice non l'ha squalificato e Amenta ha giocato al ritorno. Stavolta il coach reggiano Roberto Manghi aveva preannunciato citazioni, poi non presentate, contro i falli del Rovigo, ma ci ha pensato a farlo direttamente il citing commissioner. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino