Feltre, stalking tra vicine di casa: la vittima ha 102 anni. «Escrementi davanti alla porta, grida e parolacce»

In tribunale a Belluno il processo a una 68enne accusata di stalking nei confronti della vicina di 102 anni
FELTRE - Escrementi fatti trovare davanti alla porta, grida nella notte amplificate da un megafono, improperi di tutti i tipi, a tutte le ore: nel mirino Ilda Tatto che ha...

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FELTRE - Escrementi fatti trovare davanti alla porta, grida nella notte amplificate da un megafono, improperi di tutti i tipi, a tutte le ore: nel mirino Ilda Tatto che ha compiuto 102 anni poco più di un mese fa e che oggi è residente a Milano. Ieri in aula, davanti al giudice Federico Montalto è comparsa Diana De Paoli, 67 anni di Feltre, la vicina di casa accusata di stalking e difesa dall’avvocato Liuba D’Agostini.


LE ACCUSE 

Tutto comincia nel 2019, quando Diana De Paoli avrebbe iniziato ad “insultare sistematicamente l’anziana, abusando delle condizioni di minorata difesa della vittima in ragione della veneranda età e della sua scarsa autonomia”, si legge nel capo di imputazione. Secondo l’accusa Diana De Paoli avrebbe apostrofato la 102enne ad ogni incontro casuale nelle vicinanze dell’abitazione chiamandola “vecchia, rimbambita, gobba”. Non sarebbero mancati altri episodi non esattamente edificanti, come l’abbandono di escrementi davanti alla porta di casa, oppure l’uso di un megafono di sera e di notte con l’intento di turbare il riposo e la serenità dell’anziana. Non è tutto. L’indagata avrebbe anche minacciato Ilda Tatto di farle del male danneggiandole poi l’abitazione solo per crearle situazioni di pericolo. Un incubo che alla fine aveva creato nell’anziana, allora quasi centenaria, uno stato di ansia e di paura per la propria incolumità non più tollerabile. 


LE CONSEGUENZE 

A tal punto che per salvaguardare la propria integrità e mettersi al riparo dall’aggressività della vicina, fu costretta a trovare ospitalità da parenti e conoscenti per evitare di dormire da sola nella propria casa ed essere esposta ad ulteriori vessazioni. Ieri in aula Ilda Tatto non c’era, avrebbe potuto ricostruire la vicenda e fornire al giudice elementi di conferma del contesto in cui avvenne. L’età avanzata e le difficoltà oggettive nel farla comparire a rendere la sua testimonianza in qualità di vittima le hanno però evitato la comparizione coatta e nonostante l’iniziale contrarietà dell’avvocato difensore, si passerà al dibattimento solo sulla base degli atti depositati. Per Liuba D’Agostina, tutto sarebbe però riconducibile a ordinari screzi tra vicini e su questa linea articolerà il suo intervento nella prossima udienza fissata per il 7 novembre.

 

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Il Gazzettino