FELTRE (BELLUNO) - Tragedia nel bolognese. La moto guidata da Leonardo Saffayeh, 42enne nato a Feltre, si è scontrata con un Suv nel comune di Monterenzio. Un impatto tremendo che non gli ha lasciato scampo. Sotto shock la comunità di Feltre che conosceva il giovane e la sua famiglia, che per tanti anni ha gestito il negozio di computer ed elettronica in via Mazzini.

LA TRAGEDIA
Dovevano essere alcuni giorni di relax dopo mesi difficili a causa della pandemia, ed invece Leonardo ha trovato la morte. Erano le 11.30 circa di venerdì quando Leonardo, in sella ad una Bmw Adventure, stava attraversando il paese di Monterenzio, nel bolognese. Era partito da Filago (Bergamo), dove viveva, insieme ad alcuni amici, tra cui il suo testimone di nozze.

L'IMPATTO
Ad un certo punto, per cause ancora al vaglio delle forze dell'ordine, il 42enne avrebbe perso il controllo del mezzo, scontrandosi con un Suv Volkswagen guidato da una bolognese di 51 anni che procedeva in direzione opposta. Uno schianto tremendo. Leonardo è rimasto esanime sull'asfalto. Immediati i soccorsi. I sanitari hanno provato a rianimarlo ma le sue condizioni sono apparse fin da subito gravi. Elitrasportato all'ospedale Maggiore, Leonardo è morto poche ore dopo.

IL RITRATTO
Leonardo Saffayeh dopo gli studi superiori al liceo scientifico Dal Piaz, ha intrapreso la carriera universitaria, frequentando il corso di laurea in economia e commercio alla Cà Foscari di Venezia. Successivamente ha lavorato per otto anni alla Siae Microelettronica e poi, dal 2016, come controlling director per l'Italia alla Gi Group di Milano che si occupa di collocamento e dove era impegnato ultimamente. Tra le sue passioni, quelle per la moto ed il basket, sport, quest'ultimo, che ha praticato per diversi anni quando abitava ancora a Feltre. Leonardo era molto legato alla famiglia, che attualmente vive in viale Farra, tant'è che quando poteva vi faceva sempre ritorno. Sposato da qualche anno, Leonardo lascia una bambina di sei anni.

IL CORDOGLIO
L'intera comunità feltrina è rimasta sgomenta per quanto accaduto. La famiglia di Saffayeh è conosciuta in città dove per tanti anni ha gestito un negozio di elettronica in via Mazzini. «L'ho visto nascere, così come sua sorella minore Amira racconta Antonietta Casot, proprietaria dello stabile in cui la famiglia aveva il negozio -. Era un ragazzo squisito, riservato e a modo. Lui come l'intera famiglia, sono persone intelligenti e di cuore. Una tragedia che mi lascia davvero scossa».

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