«Buongiorno. Sono Felice Maniero, e da oggi il mio lavoro sarà quello di giornalista d'inchiesta». Voce inconfondibile, nel marcato italiano-veneto,...
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LA DITTA FALLITA DELL'EX BOSS
Un passaggio quasi naturale per uno che, divenuto collaboratore di giustizia, e libero dal 2010, nella vita sotto copertura s'era messo in proprio con un'azienda di depurazione delle acque (fallita nel 2016). Business che Maniero, col nome di Luca Mori, realizzava anche con lo Stato: perché le capannine di purificazione della sua "Anyacquae" erano vendute per piazze e scuole di diversi comuni italiani. Decretato il fallimento della ditta - c'era stata anche una dura polemica con la trasmissione Report che metteva in dubbio l'efficacia dei filtri anti-arsenico della "Anyacquae".
NUOVO VIDEO, NUOVO BUSINESS?
Faccia d'Angelo si è rimesso in gioco, annunciando l'avvio di una start up con nuovi brevetti. La svolta ecologica potrebbe per questo essere preludio di una nuova iniziativa commerciale. Volto coperto dai pixel, camicia blu, in mano i fogli con il testo dell'intervento, Maniero elenca dati e analisi di enti e media sul pericolo micro-plastiche, e se la prende con la politica: «Nessuno è andato a fondo dell'argomento, nonostante la pericolosità di questo inquinante. Ma chi ci governa ne è a conoscenza da alcuni anni..». Un monologo di 19 minuti, tra qualche incertezza e ripartenza.
Felice Maniero pare tutt'altro che lo spietato criminale la cui banda terrorizzò il Nordest per 20 anni, con rapine, omicidi, sequestri. Tempi in cui amava farsi beffe delle istituzioni, ordinando spaghetti all'astice e prosecco mentre da una gabbia assisteva nel 1994 al processo in Corte d'assise Venezia. Parla della salute dei bambini da tutelare, Maniero, e dei rischi connessi all'inquinamento: «Fonti autorevoli affermano che ingeriamo 100 microplastiche a pasto, che si decompongono dopo 500 anni, restando nell'organismo tutta la vita».
Il Gazzettino