Si allarga lo strappo su Sboarina tra Fdi e Forza Italia

Zaia, Sboarina e Meloni a Vinitaly
VERONA - Una - la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - dice che «sarebbe curioso» se in tutto il Vento soltanto a Verona il centrodestra non corresse...

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VERONA - Una - la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - dice che «sarebbe curioso» se in tutto il Vento soltanto a Verona il centrodestra non corresse unito. L'altra - la vicepresidente di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli - dice che certe volte è un «orgoglio», un fatyto di «dignità» anche correre da soli. Ergo, come finirà nel capoluogo scaligero alle elezioni del 12 giugno?


Allo stato i candidati sindaci sostenuti da forze del centrodestra sono due - il sindaco uscente Federico Sboarina appoggiato da FdI e Lega e l'ex sindaco Flavio Tosi appoggiato da Forza Italia - e, con questi presupposti, l'unica certezza è che nessuno dei due ce la farà al primo turno. Il ballottaggio è scontato e, soprattutto, non è detto che sia tra loro due. Anzi, i tosiani sono convinti che Sboarina arriverà terzo e che al secondo turno se la vedranno Flavio e Damiano, vale a dire il candidato del Pd e del centrosinistra, ex centrocampista della Roma una ventina di anni fa, Damiano Tommasi. Congetture o speranze che siano, sta di fatto che al momento a Verona il centrodestra è spaccato. E anche se Sboarina continua a ripetere di essere lui l'unico candidato del centrodestra perché con Tosi non ci sono solo gli azzurri, ma anche i renziani di Italia Viva, cioè gli ex del Partito Democratico, il dato di fatto è che la spaccatura esiste e, dopo la convention di Silvio Berlusconi a Roma, pare addirittura allargarsi.


GLI AZZURRI
Cos'è successo lo scorso fine settimana nella capitale alla riunione di Forza Italia? Ci sono stati due interventi, uno di Licia Ronzulli e l'altro di Maurizio Gasparri, che agli azzurri veronesi e veneti non solo hanno fatto piacere, ma che sono stati interpretati come il sostegno alla decisione - assunta a livello provinciale e regionale all'unanimità - di appoggiare Tosi anziché Sboarina. «Il centrodestra è un valore - ha detto Ronzulli - ma è un valore se vince e può governare. Se è litigioso, autodistruttivo, non serve a nessuno se non all'egoismo dei singoli partiti, di sicuro non serve agli italiani. E non basta prendere un voto in più per essere in grado di guidare una coalizione o un governo, servono confronto costante, collaborazione, serve quello spirito unitario e quella generosità che sono state le stelle polari con cui Silvio Berlusconi ha guidato la coalizione per venticinque anni. Se non ritroveremo quello spirito, io sono certa che a noi non mancherà il coraggio, la dignità e l'orgoglio anche per correre da soli». Applausoni. E anche se l'intervento della senatrice era chiaramente riferito alle dinamiche nazionali, a Verona è stato letto prettamente in chiave locale: «il coraggio, la dignità e l'orgoglio» di correre contro Sboarina, tanto più che Forza Italia in Comune è all'opposizione da un anno e mezzo. Per non dire di Gasparri: «Il centrodestra per essere unito deve avere il volto inclusivo del sorriso, non il ghigno della prepotenza». Atteggiamento che, evidentemente, gli azzurri veronesi attribuiscono (anche) a Sboarina.


L'AUSPICIO
Fratelli d'Italia continua però a tenere aperta la porta e a sperare in un ripensamento, che altro non sarebbe che un ordine da Arcore agli azzurri. «Sono ottimista», ha detto ieri Giorgia Meloni, arrivata nel capoluogo scaligero per sostenere Federico Sboarina (e ai più non è sfuggito che la scritta sui manifesti Sboarina sindaco è minuscola rispetto al primo piano della presidente nazionale) e per fare una visita in Fiera al Vinitaly. «Al di là delle discussioni che ci sono sul territorio - ha detto la leader di Fratelli d'Itlaia, partito cui si è iscritto il sindaco neanche un anno fa - gli obiettivi dell'amministrazione Sboarina sono indiscutibili. Sarebbe curioso se in tutto il Veneto l'unica città al voto nella quale il centrodestra non è compatto fosse proprio Verona, nonostante l'ottimo lavoro dell'amministrazione uscente». La speranza che gli azzurri ci ripensino c'è. «Confido - ha detto Meloni - che, alla fine, si riuscirà ad essere compatti anche qui». Ossia: restare «nella stessa metà campo».


Che è poi il rimprovero che Sboarina rinfaccia agli azzurri: «La mia è l'unica squadra di centrodestra, l'auspicio è che sia al completo, quindi anche con Forza Italia. A essere due sono le coalizioni di centrosinistra: Tommasi e Tosi, che ha imbarcato anche Renzi con Italia Viva. Ma la partita è a due, tra me e Tommasi». Si aspettano nuovi sondaggi.
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Il Gazzettino