La sciatrice e la scienziata. Brignone e Ferretti, storie di donne che sfidano i limiti: «Il nostro segreto? Non mollare mai»

Federica Brignone, Micaela Faggiani e Maria Teresa Ferretti
CASTELFRANCO (TREVISO) – Federica Brignone e Maria Teresa Ferretti ambasciatrici di Amica delle Donne. Il progetto lanciato da Prodeco Pharma e Fondazione Onda, uno spazio...

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CASTELFRANCO (TREVISO) – Federica Brignone e Maria Teresa Ferretti ambasciatrici di Amica delle Donne. Il progetto lanciato da Prodeco Pharma e Fondazione Onda, uno spazio fisico di confronto e sensibilizzazione al benessere femminile, ha visto l’altra sera una accanto all’altra due donne protagoniste nei rispettivi ambiti. Sciatrice di livello mondiale la prima, neuroscienziata e ricercatrice scientifica la seconda, all’auditorium dell’azienda farmaceutica fondata da Alberto Catania, Brignone e Ferretti sono sembrate appartenere a mondi affini. Manifestando, pur nella diversità dei rispettivi percorsi, punti di contatto in grado di ispirare altre donne, in grado come loro di raggiungere traguardi straordinari abbattendo luoghi comuni e pregiudizi. Un dialogo, moderato dalla giornalista Micaela Faggiani, che ha toccato vari aspetti del loro essere figure di successo.

Il dialogo

«Ho praticato molti sport ma le emozioni dello sci sono speciali – ha raccontato Brignone – in famiglia quello bravo era mio fratello, io non ero dotata di talento come lui. Ci sono arrivata un po’ per volta, da piccola non vincevo una gara ma volevo provare. Non ho mollato, l’adrenalina e la non ripetitività che mi dà scendere in pista è la vera benzina che mi anima». Quello che, come Federica, ha spinto Maria Teresa Ferretti è stata la grande passione. «Sono sempre stata curiosa, al classico mi sono innamorata della chimica e mi sono avvicinata alla scienza. Gli esperimenti sono sempre diversi, c’è creatività in ciò che faccio. Amo provare cose nuove, negli ultimi anni ho iniziato a lavorare sulla medicina di genere. Uomini e donne sono diversi nei confronti delle malattie. Lo scopo è quello di ottimizzare il trattamento». Non tutto è stato facile. Anche per gli ostacoli al loro essere donna. Soprattutto nel mondo accademico. «Nel nostro ambiente serve sgomitare, l’ho dovuto imparare – ha detto Ferretti – quando ho deciso di fare un figlio la fortuna è stata di lavorare a Zurigo, durante la mia assenza è stata assunta un’altra donna per portare avanti gli esperimenti. Conciliare è possibile, basta creare le condizioni». «Per me invece non ci sono stati problemi, nello sci l’attitudine all’adrenalina è prerogativa di poche donne – ha aggiunto Federica – le difficoltà ci sono comunque state, ho raccolto tante sconfitte ma mi hanno reso più forte. L’ultima stagione è stata fantastica, adesso vado in ferie poi riprenderò con la stessa voglia».

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Il Gazzettino