«Uccise la sua piccola a Londra», Federica davanti ai giudici inglesi

Federica Gnolo e il "trolley del delitto"
CHIOGGIA - Martedì prossimo a Londra la prima udienza del processo a Federica Boscolo Gnolo. La 31enne chioggiotta da fine gennaio si trova rinchiusa nel carcere femminile di...

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CHIOGGIA - Martedì prossimo a Londra la prima udienza del processo a Federica Boscolo Gnolo. La 31enne chioggiotta da fine gennaio si trova rinchiusa nel carcere femminile di Holloway. È accusata dalla polizia londinese di avere ucciso la figlia Farah di soli due mesi e di averne occultato il cadavere. L'ultima volta che la giovane madre è apparsa all'Old Bailey, il tribunale penale centrale di Londra, era il 3 febbraio.




Aveva solo confermato le sue generalità e dichiarato di aver capito quali fossero i capi d'accusa. Poi il giudice Peter Rook aveva aggiornato l'udienza al 21 aprile e respinto la possibilità di una libertà su cauzione. Da Chioggia non trapelano indiscrezioni. La famiglia, molto legata e unita, si è chiusa nel dolore e nel silenzio. Pare che i genitori siano pronti a ripartire per Londra per stare vicino a Federica nell'udienza di martedì.



Ma che cosa rischia la giovane chioggiotta? Il caso è a dir poco complesso. Scotland Yard l'accusa di infanticidio. Il corpo della piccola, secondo gli inquirenti, sarebbe stato messo dentro una valigia e probabilmente gettato nella spazzatura. Ogni tentativo di ritrovarlo però è stato inutile tanto che le ricerche, un mese fa, sono state sospese. «C'è una differenza notevole tra Italia e Inghilterra - spiega l'avvocato chioggiotto Tiziano Boscolo Chielon - nel nostro Paese l'infanticidio riguarda solo i casi di una madre che uccide il proprio bimbo poche ore dopo il parto. In Inghlterra invece si parla di infanticidio fino al primo anno di vita. Non posso esprimermi sulla vicenda perché non conosco direttamente i fatti. Di certo senza aver trovato il corpo della bimba, non è facile dimostrare l'infanticidio.



Potrebbe essere stata semplicemente abbandonata o data ad altre persone. I reati di infanticidio e occultamento di cadavere si possono imputare ad una persona, ma poi bisogna dimostrare che le cose siano andate effettivamente così». Tra infanticidio e abbandono (da cui poi scaturisca la morte) in Italia la differenza di pena sarebbe notevole. Nel nostro Paese, in caso l'uccisione venisse dimostrata, Federica sarebbe accusata di omicidio con l'aggravante della parentela e condannata a una pena tra i 21 e i 27 anni. Diverso il caso di abbandono con pena dai 2 ai 5 anni o dai 3 ai 6 anni se l'infante, a seguito dell'abbandono, trova la morte. In Inghilterra la disciplina penale in tema di infanticidio è regolata dall'infanticide Act del 1938. Una donna può essere condannata per manslaughter (paragonabile all'omicidio preterintenzionale del nostro ordinamento) se al momento del fatto il suo equilibrio mentale viene turbato dal parto o dall'allattamento. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino