Fecondazione eterologa, via libera in Veneto dal primo ottobre

Fecondazione eterologa, via libera in Veneto dal primo ottobre
VENEZIA - Dal 1° ottobre sarà possibile la fecondazione eterologa in tutto il Veneto. Negli ospedali così come nei centri privati. «È la fine dei viaggi della speranza,...

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VENEZIA - Dal 1° ottobre sarà possibile la fecondazione eterologa in tutto il Veneto. Negli ospedali così come nei centri privati. «È la fine dei viaggi della speranza, quelli che solo i ricchi potevano permettersi per tentare di avere un bambino», ha detto il governatore Luca Zaia ieri pomeriggio a Palazzo Balbi. L’annuncio è stato dato al termine della riunione di giunta che ha approvato la delibera che recepisce le linee guida approvate all’unanimità dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni la scorsa settimana. I dati certi per il Veneto sono due: la data di inizio dell’attività (il 1° ottobre) e il fatto che le donne interessate potranno andare dove vogliono. La delibera parla infatti di "strutture pubbliche" (gli ospedali), "strutture private accreditate" (le cliniche convenzionate) e "strutture private non accreditate" (cioè quelle riconosciute dal ministero, ma non dalla Regione). Insomma, si potrà andare ovunque in uno dei 36 centri elencati qui sotto. Quel che resta da stabilire è il costo dell’intervento. L’idea di Zaia sarebbe quella di non far pagare niente o un ticket minimo: 250, 300 euro in tutto. Le donne in lista d’attesa in Veneto sono 500. La stima è di una spesa complessiva in Veneto di un milione e mezzo. In ogni caso, l’intenzione è di trovare un’intesa con le altre Regioni così da fissare una tariffa uguale in tutta Italia. L’argomento sarà trattato martedì in una riunione dei direttori generali (per il Veneto ci sarà Domenico Mantoan) e poi il 24 settembre in sede di Coordinamento degli assessori retto dal veneto Luca Coletto.


«Partiremo a prescindere dalle scelte che saranno fatte dalla politica romana - ha detto Zaia - Se ritengono di dover fare una legge, la facciano e la approvino». «In Veneto – ha aggiunto il governatore – forniremo anche un accompagnamento psicologico per le coppie che decideranno di fare l’eterologa, perché vogliamo che l’assistenza sanitaria non si fermi all’aspetto meramente tecnico-scientifico, ma si occupi anche della persona. Saranno applicate le linee guida più attente ed equilibrate del mondo, con un esplicito e deciso no all’eugenetica, la totale gratuità della donazione per evitare l’indecoroso business che si verifica in tanti Paesi esteri, la garanzia dell’anonimato del donatore, il ragionevole limite di età tenendo anche conto delle infertilità causate da svariate patologie o da cure impattanti come la chemioterapia. Credo – ha concluso Zaia – che una lettura attenta di un documento così serio potrà aiutare a convincere anche chi, legittimamente, in questi giorni ha espresso perplessità».


Secondo l’assessore Coletto, questa nuova prestazione è paragonabile alla fecondazione omologa già inserita nei Livelli essenziali di assistenza (i cosiddetti Lea). Ma - ha avvertito Coletto - ora attendiamo risposte di buon senso: dopo che le Regioni hanno dato un luminoso esempio di federalismo reale togliendo le castagne dal fuoco al Governo, non si pensi che tutti i costi, ticket escluso, debbano ricadere sui bilanci regionali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino