VENEZIA - Dal 1° ottobre sarà possibile la fecondazione eterologa in tutto il Veneto. Negli ospedali così come nei centri privati. «È la fine dei viaggi della speranza,...
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«Partiremo a prescindere dalle scelte che saranno fatte dalla politica romana - ha detto Zaia - Se ritengono di dover fare una legge, la facciano e la approvino». «In Veneto – ha aggiunto il governatore – forniremo anche un accompagnamento psicologico per le coppie che decideranno di fare l’eterologa, perché vogliamo che l’assistenza sanitaria non si fermi all’aspetto meramente tecnico-scientifico, ma si occupi anche della persona. Saranno applicate le linee guida più attente ed equilibrate del mondo, con un esplicito e deciso no all’eugenetica, la totale gratuità della donazione per evitare l’indecoroso business che si verifica in tanti Paesi esteri, la garanzia dell’anonimato del donatore, il ragionevole limite di età tenendo anche conto delle infertilità causate da svariate patologie o da cure impattanti come la chemioterapia. Credo – ha concluso Zaia – che una lettura attenta di un documento così serio potrà aiutare a convincere anche chi, legittimamente, in questi giorni ha espresso perplessità».
Secondo l’assessore Coletto, questa nuova prestazione è paragonabile alla fecondazione omologa già inserita nei Livelli essenziali di assistenza (i cosiddetti Lea). Ma - ha avvertito Coletto - ora attendiamo risposte di buon senso: dopo che le Regioni hanno dato un luminoso esempio di federalismo reale togliendo le castagne dal fuoco al Governo, non si pensi che tutti i costi, ticket escluso, debbano ricadere sui bilanci regionali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino