Favaro. Lite furiosa con il marito, lui l'accusa: «Mi ha minacciato con il coltello». Ma lei nega: «Gli ho solo chiesto un aiuto di 50mila euro»

Favaro. Lite furiosa con il marito, lui l'accusa: «Mi ha minacciato con il coltello». Ma lei nega: «Gli ho solo chiesto un aiuto di 50mila euro»
MESTRE - Condanna annullata e scarcerazione immediata. Tutto da rifare il processo a una 58enne originaria della Repubblica Dominicana che in abbreviato, a febbraio, era stata...

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MESTRE - Condanna annullata e scarcerazione immediata. Tutto da rifare il processo a una 58enne originaria della Repubblica Dominicana che in abbreviato, a febbraio, era stata condannata a tre anni per maltrattamenti ai danni del convivente, un 61enne di Favaro Veneto. Lo ha deciso ieri la Corte d'appello di Venezia che ha accolto il ricorso del difensore della donna, l'avvocato Carlotta Canal, che aveva chiesto la nullità della sentenza di primo grado per violazione del principio di diritto.

Condanna annullata, processo da rifare

Contestata in particolare la scelta del giudice per l'udienza preliminare di modificare sostanzialmente l'imputazione: da estorsione a maltrattamenti. La Procura generale aveva chiesto la conferma della condanna. Ma la seconda sezione della Corte, presieduta da Maria Grazia Balletti, ha disposto l'annullamento della sentenza, con la trasmissione degli atti all'Ufficio del gup per rifare il processo, e la revoca della misura cautelare per la donna, in carcere dall'agosto dell'anno scorso.
Una relazione difficile, quella tra i due, segnata da litigi e violenze. Da qualche anno si erano lasciati, ma continuavano a convivere. L'ultimo litigio, nel febbraio dell'anno scorso, quando lei chiese al convivente 50mila per lasciare la casa, minacciandolo con un coltello, secondo l'accusa. Qualche mese dopo, su richiesta della Procura, il gip dispose la carcerazione della donna. Nel corso del successivo processo lei negò le violenze, ammettendo di aver chiesto un aiuto economico di 50mila euro per ristrutturare una casa di famiglia in patria. Alla fine il giudice la condannò, ma per il reato di maltrattamenti. Sentenza ora annullata.
 

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Il Gazzettino