PORDENONE - Misure importanti per aiutare gli esercenti a ripartire. L’amministrazione Ciriani ha deciso di intervenire. Una delle prime misure riguarda l’azzeramento...
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Lo avevamo promesso e lo facciamo. Un aiuto tangibile e una delle categorie economicamente più colpite dalla pandemia», aggiunge il sindaco che, nell’adozione della misura è stato coadiuvato dagli assessori Cristina Amirante e Emanuele Loperfido. Chi non ha una propria porzione esterna di superficie pubblica può richiederla. Ai locali verrà del tutto cancellata la Cosap in virtù di due provvedimenti: una variazione di bilancio che elimina il canone sulla superficie già autorizzata, e la delibera in approvazione domani, che annulla il canone sull’ulteriore spazio concesso. Peraltro, in determinati casi, qualora il raddoppio sia considerato inadeguato in base alle caratteristiche del locale, l’estensione dei dehors potrà essere ancora più ampia.
Stamattina, alle 12.30, dopo che la giunta avrà ufficialmente approvato la delibera, sarà subito disponibile sui canali online del Comune il modulo di domanda per chiedere l’espansione dell’area per i propri dehors (così vengono chiamati gli arredi esterni dei locali). Non solo. Il Comune si è anche impegnato ad accorciare il più possibile le procedure, in modo che nel giro di due giorni lavorativi i commercianti ottengano risposta e possano immediatamente sistemare tavolini e sedie. A tale scopo è stata costituita una task force formata da funzionari degli uffici Suap, edilizia privata e polizia locale, guidati da Amirante, Loperfido e il comandante Massimo Olivotto. L’assessore Loperfido rassicura: «Diamo ai nostri esercenti la possibilità di aumentare l’occupazione del suolo pubblico per consentire di raggiungere un numero di posti a sedere quantomeno pari al periodo pre-Covid. Questo per rendere l’attività imprenditoriale ancora attrattiva, remunerativa, redditizia e garantire continuità e futuro anche ai dipendenti. Che siano al primo posto delle azioni della giunta nella fase 2 è la dimostrazione della centralità del commercio nelle strategie di questa amministrazione. Il commercio quale motore della ripartenza». Il Comune, come peraltro anticipato nei giorni scorsi, sta lavorando anche ad altre misure per famiglie e imprese colpite dalle pesanti ricadute economiche del Coronavirus. Un sorta di pacchetto solidarietà che comporterà una forte compressione delle altre voci di bilancio, in modo da dirottare più risorse possibili agli aiuti alla comunità. Un pacchetto di aiuti di almeno 2 milioni e mezzo di euro, che si concretizzerà in contenimenti dei tributi locali e interventi per le famiglie. Alcuni interventi saranno indirizzati a tutti, altri a determinate categorie economiche più colpite. «Il piano è finanziato con risorse nostre – precisa il sindaco – in attesa di eventuali interventi del Governo. Abbiamo prima dovuto mettere in sicurezza il bilancio comunale, coprendo i buchi dell’emergenza, pari a 3 milioni e 500mila euro. È dunque un progetto studiato con oculatezza e coscienza, che aiuta la comunità e allo stesso tempo non pesa su chi verrà dopo di noi".
SCIOPERO
Andrea Esposito, titolare del Portorico, già promotore dei flash mob, non ha dubbi: «Io non sono per non riaprire, infatti sto ancora valutando cosa fare. Sono invece per lo sciopero fiscale, sostenuto dalla politica locale e non solo quella, almeno sino alla fine dell’anno». Questo significherebbe non versare da qui a dicembre Irpef, F24, Iva e conguagli vari (riferiti allo scorso anno). «Il via libera del 18 maggio – sostiene l’imprenditore – può andare anche bene, vista la grave situazione economica in cui la nostra categoria è piombata. Siamo tutti senza soldi, siamo allo stremo. Abbiamo sfiducia in tutto, non crediamo più a niente. L’unica cosa che possiamo fare è scegliere quale battaglia portare avanti. Ma dobbiamo essere coesi, come abbiamo già dimostrato di essere il mese scorso. Qui nessuno ha pensato a noi: ci hanno soltanto imposto restrizioni». In piazza XX Settembre ieri Sabrina Gardonio era al lavoro per riaprire il bar La Pecora Nera. Da oggi partirà con il take away: «Comincio solo con caffetteria - ha detto - ma non so che riscontro potrà avere. Aspetto il 18 ma brancoliamo ancora tutti nel buio. Mancano le linee guida, quelle certe, e per adesso ho ascoltato soltanto proclami e promesse. Di concreto, però, c’è ben poco per non dire nulla. Non resta che affidarmi al buon Dio» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino