Scatta la Fase 2, in provincia di Treviso tutti in giro: Piave e colline presi d'assalto

Scatta la Fase 2, in provincia di Treviso tutti in giro: Piave e colline presi d'assalto
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TREVISO Oggi si ricomincia. Lentamente, ma si riparte. Dopo oltre due mesi di chiusura forzata tornano ad aprire negozi, bar, osterie, ristoranti, barbieri, parrucchieri. Non tutti, non subito. La lunga inattività ha messo in ginocchio molte attività che, anche se i divieti cessano, hanno bisogno di altro tempo per rimettere in moto la macchina. Però in tanti hanno deciso che è arrivato il momento di tornare a lavorare e a fare incassi perché le bollette non aspettano nessuno. E così con il numero di tavolini ridotti per rispettare le distanze di sicurezza, in attesa di poter ampliare il plateatico (le prime autorizzazioni arriveranno questa settimana), con la mascherina obbligatoria ovunque, guanti e gel a portata di mano, la vita ricomincia.


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LE SANZIONI
L'ordinanza regionale con le ultime, e definitive, disposizioni per regolare il commercio e ogni altra attività è arrivata solo ieri pomeriggio. La polizia locale quindi non farà nessun tipo di multa alle attività commerciali, ma i vigili saranno in giro a consigliare e spiegare come applicare le norme. Nessuna tolleranza invece per chi non indossa mascherine: l'obbligo rimane e la multa è una promessa più che un rischio. 

LA DOMENICA
Intanto ieri, vigilia della ripartenza, i trevigiani hanno assaporato un assaggio di libertà. A Treviso mura, restera e parchi erano pieni come nei giorni migliori. L'obbligo della mascherina è stato rispettato quasi da tutti, le distanze anche. Ma la gente ha dato dimostrazione di voler tornare a vivere. Nemmeno in provincia ci sono stati assembramenti, anche se in tanti hanno colto l'occasione per una passeggiata all'aria aperta. Anche il Piave è tornato a essere frequentato, almeno da chi sceglie argini e golene per fare attività fisica: «Chi passa? - racconta Roberto Zanot, residente in golena a Ponte di Piave - qualche podista, diversi ciclisti in mountain bike, tanti che transitano lungo gli argini. Ma di bagnanti veri e propri si contano con le dita di una mano. Con la prossima settimana magari il trend cambierà, però al momento ne ho visti pochi. E quei pochi rispettano le distanze». Anche Negrisia si è vista sicuramente più gente rispetto alle scorse settimane. Tanti, ma non troppi: «Qui si parcheggiava anche lungo la strada - spiega un passante - adesso riesco a portare la macchina poco distante dal fiume, oltre il parcheggio. La gente evidentemente ancora non si fida a uscire. Strano vedere le rive vuote in una domenica di maggio con temperature estive». Segno dei tempi, appunto.

LA TENDENZA

Se le rive del Piave non hanno ancora attirato i bagnanti, città e natura hanno confermato il loro appeal, complice anche il maggior senso di sicurezza o la vicinanza da casa. «Ho visto tantissima gente lungo via San Salvatore, la strada che porta al castello, fino a Collalto - afferma il sindaco di Susegana, Vincenza Scarpa - ma nessun assembramento. Tutti con le mascherine e a distanza di sicurezza. La gente ha capito che facendo così si potrà tornare prima alla normalità». Fase di passaggio, insomma. «Di certo la settimana prossima vedremo più gente al mare» conclude il sindaco Scarpa. Le biciclette la fanno da padrone lungo la Treviso-Ostiglia e sul Montello, ma anche per le strade di ogni altro comune della Marca, soprattutto quelle di campagna. In collina sono state preferite le passeggiate. «Lungo l'argine del Cervano o in via Manzana ho visto molte famiglie a passeggio - afferma il sindaco di San Pietro di Feletto, Maria Assunta Rizzo - e in generale in tutte i sentieri che portano verso i boschi. Molte persone anche al parco di Bagnolo, ma tutti a distanza e con le mascherine indossate». Lungo il Sile, da Silea a Casale passando per Casier, stesso scenario, ma nessuna ressa. I controlli delle forze dell'ordine confermano che in provincia i comportamenti sono stati conformi alle regole. Ma il sindaco di Valdobbiade, Luciano Fregonese, avverte: «Domenica prossima, con i locali aperti, spero che la gente continui a comportarsi bene».

Gianandrea Rorato
Giuliano Pavan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino