«Sei senza amici e pieno di debiti» e l'appuntato denuncia il maresciallo

La stazione dell'Arma di Col San Martino
FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - Maresciallo nonché comandante dei carabinieri della caserma di Col San Martino a giudizio per aver diffamato un appuntato. A decidere di spedirlo...

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FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - Maresciallo nonché comandante dei carabinieri della caserma di Col San Martino a giudizio per aver diffamato un appuntato. A decidere di spedirlo davanti al giudice di pace, ritenendo fondate le argomentazioni del pm Mara De Donà, è stato il giudice Umberto Donà.




Assistito dall’avvocato Marco Zamprogno, il maresciallo Andrea Traini, 46 anni, di Farra, dovrà così sfilare davanti al giudice tra qualche settimana. Ad accusarlo è l’appuntato Paolo Cavasotto che si costituirà parte civile con l’avvocato Denis Domenin.



Al centro del procedimento il clima di vita insopportabile al quale il comandante Traini, secondo l’accusa, avrebbe costretto i sottoposti. In particolare, ad aprile 2013, avrebbe convocato quattro appuntati - secondo la querela presentata da Cavasotto - davanti ai quali avrebbe accusato il collega di essere una "persona pericolosa, di non avere soldi e di essere pieno di debiti"».



Avrebbe poi rincarato la dose,sempre per l’accusa, accusando Cavasotto di non avere amici e quelli che lo conoscono si badano bene dal frequentarlo. Non ha vita sociale e non si occupa nemmeno dei figli ai quali non paga nemmeno la scuola». Consigliato dall’avvocato Domenin, Cavasotto, dopo aver chiesto e ottenuto il trasferimento, ha così fatto partire due denunce: una alla Procura militare e l’altra a quella ordinaria.



La seconda è già approdata a processo, mentre la prima sarebbe all’esame delle autorità militari che stanno valutando di intervenire con un provvedimento disciplinare nei confronti di Traini. I giudici militari, da quanto si è appreso, avrebbero da valutare anche alcuni comportamenti del maresciallo che, in più occasioni, avrebbe spianato la pistola col colpo in canna davanti ai colleghi dicendo "Vi fidate di me, vi fidate di me". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino