Pignorato il conto del Comune: stop a tutte le opere pubbliche

Pignorato il conto del Comune: stop a tutte le opere pubbliche
FARRA DI SOLIGO - Pignorato il conto del Comune di Farra di Soligo. Un fulmine a ciel sereno per l'amministrazione Nardi che pochi giorni fa ha saputo del nuovo...

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FARRA DI SOLIGO - Pignorato il conto del Comune di Farra di Soligo. Un fulmine a ciel sereno per l'amministrazione Nardi che pochi giorni fa ha saputo del nuovo provvedimento del giudice delle esecuzioni del tribunale di Treviso. La giunta, riunitasi, non ha potuto che prendere atto della sentenza e bloccare immediatamente ogni spesa non indispensabile per l'ente. Ha così sospeso le opere pubbliche programmate, i contributi promessi ad associazioni e asili, il pagamento delle rette di anziani e minori ospiti in strutture protette e molto altro.


Per il Comune di Farra di Soligo questo è il secondo provvedimento di pignoramento notificato. Il primo risaliva al 3 giugno 2016, ma poche settimane dopo i giudici lo avevano ritirato. E così il Comune ha continuato a fornire, in questi due anni, servizi ai cittadini, a sostenere le associazioni e ad investire sul territorio. Questo fino a quando è stata emessa la sentenza n. 2212. Come il precedente, anche questo pignoramento è collegato alla vicenda dei Pip di Soligo e di Col San Martino e alle sentenze della Cassazione che hanno reso esecutivi i risarcimenti che gli espropriati attendono dal Comune. Quasi dieci milioni di euro, se si tengono conto degli interessi. Il Comune quei soldi non li ha. E si è rivalso sui lottizzanti, cioè coloro che acquistarono i lotti dei terreni. In questi due anni, il Comune ha depositato alla Ragioneria territoriale dello Stato circa un milione e mezzo di euro. Ma la somma del risarcimento complessivo è ancora lontana e gli espropriati chiedono, come da sentenze, i soldi.
COSA SUCCEDE
Il pignoramento del conto del Comune garantisce comunque all'ente di andare avanti, di sostenere le spese per il personale e per il pagamento delle rate di mutui e di garantire i servizi indispensabili come anagrafe, polizia locale, cimiteri, ecc., ma non quelli a carattere sociale. «Ci troviamo impossibilitati afferma la giunta Nardi a garantire i servizi socio-assistenziali, educativi e culturali, oltre a lavori già programmati il cui iter procedurale è già stato avviato. Ci troviamo costretti a sospendere la compartecipazione alla spesa per le rette delle persone accolte in strutture di assistenza, per l'assistenza domiciliare e per il trasporto degli anziani; i contributi alle famiglie in difficoltà, alle scuole dell'infanzia, alle associazioni, alle parrocchie per i centri estivi». E poi stop alle opere pubbliche in partenza, dall'ampliamento del centro di raccolta dei rifiuti alle opere murarie negli impianti sportivi di Farra, alla realizzazione del marciapiede in via San Francesco e alla tabellazione del percorso del Paesaggio del prosecco. «Come nel 2016, siamo costretti a sospendere tutti i cantieri commenta l'assessore Mattia Perencin - anche quelli che hanno contributi regionali, vedi i 30mila euro per gli impianti sportivi, che perderemo, visto che non possiamo rendicontare l'opera entro il 31 dicembre. E rischiamo di perdere altri contributi, come quelli per la nuova scuola di Col San Martino, per la quale la trattativa di acquisto dei terreni con i privati era già in corso».
L'AMMINISTRAZIONE

Il Comune impugnerà l'atto di pignoramento. «Ma non sappiamo quali siano le tempistiche per poter ripartire con le opere pubbliche previste afferma Perencin - c'è l'incertezza più totale». La giunta non nasconde la propria preoccupazione. Per l'assessore ai lavori pubblici l'unica soluzione è chiudere una vicenda che si trascina da trent'anni «sedendosi tutti (espropriati, lottizzanti e Comune ndr) attorno ad un tavolo». Quella che sta vivendo Farra di Soligo è senz'altro una situazione che non ha precedenti in Italia.
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Il Gazzettino