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VENEZIA - Una città senza pace. Quella di terra e quella di acqua. Notte violenta quella appena trascorsa a Venezia. Il bilancio è di almeno sei feriti: quattro accoltellati, due dei quali in gravi in condizioni, e altri due contusi. Siamo a piazzale Roma, porta d’ingresso al centro storico. Si parla di una rissa fra stranieri, ma la dinamica dei fatti è piuttosto complessa: tunisini, kosovari, bengalesi. Testimoni oculari, protagonisti, vittime come il tassista, trevigiano di Mogliano, e immagini delle telecamere di sorveglianza comunali. Ed è sulla base di questi elementi che la polizia, Volanti e Mobile, nel corso della mattinata procede con degli arresti in flagranza. Sono da poco passate le 4, i locali nelle vicinanze chiudono più o meno a quell’ora e anche più tardi. A far scatenare la miccia sarebbe stata proprio l’aggressione all’incolpevole tassista della cooperativa Radio Taxi di Mestre. Ha appena fatto scendere un cliente e sta per far salire alcuni turisti che avevano prenotato la chiamata. Nell’abitacolo si infila un tunisino completamente ubriaco che pretende di essere portato in terraferma. Non sente ragioni e sferra un pugno al conducente che viene sorpreso alle spalle. Ne nasce un parapiglia. Arrivano dei connazionali a dare manforte all’esagitato e il tassista viene colpito di nuovo, in faccia. Quest’ultimo, non si sa come, riesce a caricare le valigie dei suoi passeggeri e si allontana.
SOCCORSI
Pare che ad aiutarlo siano accorsi dei bengalesi, forse alcuni dei quali gestori dei chioschetti che affacciano sul piazzale.
PAURA
«Ormai Piazzale Roma è diventato un Far west, abbiamo paura e alcune volte quando vediamo che la situazione è fuori controllo rinunciamo al lavoro. L’orario più a rischio è quello fra l’una e le quattro» dice Alessio Gobbo, vice presidente di Radio Taxi Mestre che chiede al Prefetto di Venezia di intervenire. «Come categoria, lo abbiamo già interpellato ma senza successo. Di notte non c’è nessuno che ci tuteli. Siamo completamente abbandonati a noi stessi. Ci vuole una postazione stabile delle forze dell’ordine. L’ultima volta che un collega è stato aggredito la pattuglia è arrivata dopo venti minuti».
RAPINE A MESTRE
E a Mestre, costretta a convivere con spacciatori e tossicodipendenti, c’è l’incubo delle rapine per strada. Più di dieci da inizio mese. Turisti e residenti affrontati da delinquenti armati di coltello. La zona di via Piave e dintorni sta diventando off limits anche dalle “recensioni” che fioccano su Google. È di ieri la notizia che la Mobile lagunare ha portato in carcere due trentenni tunisini accusati di almeno 5 colpi. Ma la sicurezza percepita e quella reale ormai coincidono: la gente è terrorizzata. E gli anziani preferiscono uscire solo al mattino. Il pomeriggio si sentono in pericolo.
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