Far west all'Arcella: terrorizza i passanti, sfonda a calci le auto e tenta una rapina

Monsef Jebali (archivio)
PADOVA - Far west, ieri alle 11.30, in via Ansuino da Forlì all’Arcella. Un tunisino violento ha prima sfondato due auto e poi ha pestato a sangue un connazionale per 50...

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PADOVA - Far west, ieri alle 11.30, in via Ansuino da Forlì all’Arcella. Un tunisino violento ha prima sfondato due auto e poi ha pestato a sangue un connazionale per 50 euro. Una furia cieca e a farne le spese è stata un’anziana di 73 anni, residente all’Arcella, al volante di una Fiat Panda, una delle due auto danneggiate dal nordafricano.




La donna è rimasta per diverse ore in stato di choc, ma non si è ferita. Monsef Jebali, 29 anni, ha iniziato il suo show prendendo a calci una Fiat 500 blu, di fronte al numero 56 della via e urlando. Grida che sono state sentite da molti residenti. Tre sono state le chiamate arrivate al 112. Il tunisino intanto, sempre urlando, ha sfondato con un pugno il vetro della Fiat Panda condotta dall’anziana e l’ha minacciata gridandole: «Stai attenta a te e ai tuoi figli perchè se vado dentro ho degli amici che te la faranno pagare».



Poi, sempre gridando a squarciagola, si è scagliato contro un connazionale che stava vicino a una centralina dell’Enel. Gli ha urlato di consegnargli 50 euro, ma il tunisino non si è piegato. Allora Jebali lo ha riempito di botte. Lo ha colpito con una serie di potenti pugni al volto e il connazionale è rimasto a terra sanguinante. Intanto in via Ansuino da Forlì sono arrivati i carabinieri del Radiomobile.



Gli uomini dell’Arma hanno tentato subito di riportare la calma, ma Jebali non aveva nessuna intenzione di farsi fermare. Così è scappato. I carabinieri lo hanno inseguito, ma il tunisino nel tentativo di liberarsi li ha colpiti con calci e pugni. Dopo una breve colluttazione gli uomini dell’Arma lo hanno bloccato. All’Arcella è arrivata anche un’ambulanza del Suem 118. Hanno prestato soccorso all’anziana in stato di choc e al maghrebino ferito. Il nordafricano è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civile, dove i medici lo hanno dichiarato guaribile in tre giorni.



Monsef Jebali è stato accompagnato in caserma per ulteriori accertamenti e arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Non solo, è stato poi denunciato per rapina e per danneggiamento. Secondo una prima ricostruzione Jebali era alterato o a causa dell’alcol o della droga. Sembra però che l’aggressione al connazionale sia scattata per motivi legati allo spaccio. Al momento il maghrebino ferito non vuole sporgere denuncia e nessuno ha visto direttamente Jebali aggredire il nordafricano per i 50 euro. Per questo Monsef Jebali è stato, al momento, solo denunciato per rapina. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino