Festival del cinema da casa, boom di abbonati per i film dell'estremo Oriente

Una delle immagini del Far East Film Festival quest'anno sul web
La realtà conquista il virtuale: la ventiduesima edizione del Feff, il Far East Film Festival di Udine, si trasferisce dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine a internet per...

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La realtà conquista il virtuale: la ventiduesima edizione del Feff, il Far East Film Festival di Udine, si trasferisce dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine a internet per dare vita a una creatura ibrida. Digitale nella forma (con la nostalgia del via vai di spettatori e appassionati al di fuori della sala cinematografica, così come di quella tipica aria di festival che colora il capoluogo friulano) eppure tradizionalmente scientifico nei contenuti, come dimostra il catalogo di questa edizione. Anzichè rinunciare del tutto come il festival di Cannes e non potendo riprogrammare gli ospiti internazionali come invece ha potuto fare la Mostra del cinema di Venezia


EFFETTO VIRUS
Un festival rivoluzionato rispetto al programma originale che prevedeva lo svolgimento a fine aprile a Udine, con la presenza di pubblico, e poi rinviato benché fermamente ancorato alle canoniche nove giornate, da venerdì 26 giugno a sabato 4 luglio. L’apertura della manifestazione di venerdì 26 giugno alle 21 sarà affidata alla pellicola Ashfall (pioggia di cenere), film campione d’incassi in Corea del Sud lo scorso Natale firmato a quattro mani da Lee Hae-jun (sceneggiatore e regista del cult fareastiano Castaway on the Moon) e Kim Byung-seo: 130 minuti di puro spettacolo dove le due Coree sono obbligate a lottare dalla stessa parte per fronteggiare l’eruzione di un vulcano, e sarà una European Festival Premiere. Sarà una circostanza per quanto possibile ufficiale con la trasmissione online del film preceduta dagli interventi di inaugurazione, rigorosamente in streaming. 
PUBBLICO REALE
Sarà una «Feff online edition» come l’hanno definita Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche responsabili del Festival del cinema di Udine, perciò anomala ma già sposata da un pubblico imprevisto: sono oltre 1200 gli accrediti sottoscritti da spettatori paganti (tre i pacchetti previsti, Silver Ninjia, Golden Samurai, Platinum Shogun rispettivamente a 9,90, 49 e 100 euro che potranno avere anche gadget reali dalla tshirt alla borsa del Feff 2020), che potranno scegliere due modalità di fruizione del festival concettualmente opposte, sebbene in realtà coesistenti. Tutti i film saranno sulla piattaforma dedicata al Feff di MyMovies: questo consentirà al pubblico di poter visionare i contenuti in maniera “On Demand” ovvero quando più sarà loro agevole e la quasi totalità dei film in cartellone 2020 (suddivisi per nazionalità, genere e programmazione). L’altra modalità di fruizione sarà invece quella “festivaliera”, affidandosi alla logica della programmazione, seguendo il filo conduttore della manifestazione studiato dagli organizzatori, e dunque godendo anche di apposite guide alla visione che di volta in volta verranno fornite (sempre in streaming) prima delle proiezioni dai consulenti della rassegna, ma anche da registi e attori protagonisti. Tutto il festival sarà rimbalzato dalla piattaforma MyMovies sui principali social network nei profili della manifestazione.
ANTEPRIME ESCLUSIVE

Lo spirito della tradizione dell’evento dal vivo che si traduce nell’unicità dell’esperienza sarà mantenuto per 4 film in anteprima mondiale a cui, a differenza delle altre pellicole, sarà possibile assistere solo nel giorno e nell’ora prevista dal cartellone per ragioni di tutela del copyright. Si tratta di “My Prince Edward” di domenica 28 giugno alle 21, “I Weirdoo” di Liao Ming-yi di lunedì 29, “Syk Suk” di Ray Yeung venerdì 3 luglio e “Better Days” sabato 4 luglio di Derek Kwok-cheung Tsang. Semplice a dirsi, molto più difficile da concretizzare, la traduzione online di un festival se da un lato consente l’accessibilità costante, dall’altro ha delle difficoltà maggiori e impreviste: tra cui proprio la protezione del copyright, motivo per cui le proiezioni saranno fruibili non per chiunque al mondo, bensì sempre da tutta Italia e con una modulazione per alcuni titoli, italiana, europea, mondiale. Così come l’accentramento in un’unica sede (reale) del team operativo del festival udinese formato da una ventina di persone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino