L'enigma della famiglia sterminata dal Coronavirus. Non è stata la variante inglese

L'enigma della famiglia sterminata dal Coronavirus. Non è stata la variante inglese
MIRA - La malattia da coronavirus che ha decimato la famiglia Busso di Malcontenta, il figlio Ivan, il falconiere di 42 anni, ed i genitori, Gina Smerghetto e Gianni in meno di...

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MIRA - La malattia da coronavirus che ha decimato la famiglia Busso di Malcontenta, il figlio Ivan, il falconiere di 42 anni, ed i genitori, Gina Smerghetto e Gianni in meno di tre settimane non è riconducibile alla temuta e aggressiva variante inglese. A stabilirlo nei giorni scorsi l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie che ha sede a Legnaro (Padova) dopo la sequenziazione del genoma del virus, prelevato dalla tre vittime dello stesso nucleo famigliare.


L'obiettivo dell'esame era di capire se in qualche maniera i Busso, che avevano subito un contagio famigliare a inizio gennaio e che aveva coinvolto anche la moglie di Ivan e la figlioletta Astrid di appena 2 anni, era riconducibile alla variante inglese. Una mutazione del Coronavirus che si diffonde più velocemente, è più aggressiva e colpisce mortalmente anche persone in età adulta prive di particolari patologie. Ivan Busso, deceduto l'1 gennaio, a causa delle conseguenze legate al Covid 19, svolgeva un'attività all'aria aperta, addestrava falchi per contrastare la presenza di altri volatili in zone o spazi protetti, dagli aeroporti, agli hotel di lusso, e non soffriva di particolari patologie; poteva far supporre di aver subito il contagio della variante inglese del Covid, ma non è così. «Qualunque esame o approfondimento che possa aiutarci a comprendere perché la nostra famiglia sia stata devastata dal virus è sempre importante ha commentato Elisa la moglie di Ivan Noi, che siamo state contagiate dallo stesso Covid ma senza particolari conseguenze, siamo comunque sempre disponibili a qualsiasi esame possa aiutarci a capire. Magari in futuro, superata l'emergenza, sarebbe interessante approfondire e comprendere se all'interno della nostra famiglia c'erano delle caratteristiche genetiche che in qualche modo erano predisposte a contrarre l'infezione anche in modo molto grave, oppure se possiamo solo pensare ad un tragico quanto sfortunato destino».


In ogni caso la moglie di Ivan Busso, prima ancora del tragico decesso dei suoceri, deceduti per covid all'ospedale di Mestre nelle settimane seguenti, aveva presentato un esposto alla Procura per capire se al marito sia stata in realtà fatale l'infezione batterica contratta all'ospedale di Dolo. La Procura ha aperto un fascicolo e predisposto l'esame autoptico i cui risultati dovrebbero essere comunicati probabilmente la prossima settimana. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino