​Movimenti sospetti sotto il telone: c'erano madre, padre e due bambine

Movimenti sospetti sotto il telone: c'erano madre, padre e due bambine
CADONEGHE - Movimenti sospetti sotto il telone: c'era una famiglia di profughi iraniani stipata nel rimorchio di un camion. Due bambine di 6 e 12, mamma e papà: sono...

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CADONEGHE - Movimenti sospetti sotto il telone: c'era una famiglia di profughi iraniani stipata nel rimorchio di un camion. Due bambine di 6 e 12, mamma e papà: sono scesi uno alla volta aiutati dai medici dell'ambulanza e dai carabinieri. Affaticati e disidratati dopo ore di viaggio sotto il sole e nascosti dal telone di plastica del camion, tra bancali di legno. Alle forze dell'ordine hanno dichiarato di voler raggiungere la Svezia.  È accaduto ieri poco dopo mezzogiorno nell'area della stazione di servizio Total Erg lungo la regionale 308 nel tratto di Cadoneghe. Verso le 12.15 il camion si è fermato alla pompa di benzina per chiedere un'informazione al gestore su un magazzino di legnami nella zona.

 
«Quando il camionista è tornato verso la cabina, mi ha fatto cenno che qualcosa non andava e in quel momento anch'io ho notato dei movimenti di mani da sotto al tendone racconta Diego Rossetto, gestore dell'impianto allora il camionista mi ha detto se potevo chiamare qualcuno e così ho avvisato i carabinieri». Nel giro di qualche minuto, poco dopo le 12.30, è arrivata una volante dei carabinieri seguita, a distanza di pochi minuti, da una seconda insieme ad un'autoambulanza del Suem 118. «Arrivati i carabinieri io e mio fratello Renè abbiamo chiuso l'impianto e ce ne siamo andati via prosegue Diego e non so che cosa sia successo dopo. L'autoarticolato aveva targa straniera e il camionista è originario del Montenegro; da quello che ho potuto vedere e capire mi ha dato l'impressione di cadere dalle nuvole quando ha capito che tra il legname che trasportava c'era qualcosa di anomalo». All'arrivo dei militari la scoperta: una volta aperte le porte sul retro del rimorchio, hanno trovato tra i bancali impilati quattro persone, spaventate e fortemente provate: un uomo, una donna e due bambine, un'intera famiglia in fuga dall'Iran. I quattro sono usciti uno alla volta con l'aiuto dei carabinieri facendosi largo tra il carico. Da quanto sono riusciti a ricostruire i militari, la prima parte del disperato viaggio per scappare dalla povertà li avrebbe portati fino in Montenegro dove, probabilmente grazie alla mediazione di altre persone, sarebbero stati messi in contatto con l'autotrasportatore che li avrebbe dovuti aiutare ad arrivare in Svezia. I dettagli della fuga sono ancora al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di ricostruire tutte le tappe del viaggio, e soprattutto di risalire ad eventuali altre persone coinvolte. L'autista, un montenegrino del 58, è stato denunciato per favoreggiamento dell'emigrazione clandestina. È probabile che le difficili condizioni del viaggio e il caldo abbiano spinto la famiglia a chiedere aiuto approfittando della sosta. Il camion, che è stata sottoposto a fermo, è rimasto nella piazzola dell'impianto della Total Erg fino a sera. 

«Alle 19, quando abbiamo chiuso - ha detto ancora Diego Rossetto il camion era ancora qui. È probabile che siano venuti a riprenderlo più tardi».
Lorena Levorato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino